A spasso col cane

La solitudine e la scarsa natalità tipica delle società industrializzate hanno aumentato il numero dei fedeli amici dell’uomo presenti nelle nostre case.
Cani

Pestare le feci o le urine dei cani è frequente. La solitudine e la scarsa natalità tipica delle società industrializzate hanno aumentato il numero dei fedeli amici dell’uomo presenti nelle nostre case. Ma a questo fenomeno non ha fatto seguito altrettanta attenzione quando li portiamo a spasso. Ne consegue che prima di entrare in casa incappiamo in questo “incidente”, introducendo batteri che possono trasformarsi in cause di malattie infettive.

Per la verità il problema non è nuovo. Nell’antica Roma c’era l’abitudine di svuotare le urine umane dalla finestra. A ciò pose rimedio l’imperatore Vespasiano, inventando le latrine pubbliche a pagamento che da lui presero il nome. Alle lamentele per questa tassa lui rispose con la famosa frase «Pecunia non olet», la moneta non puzza. Ma con il crollo dell’Impero romano, le cattive abitudini ripresero il sopravvento.

 

Un’ulteriore esplosione si ebbe all’inizio dell’Ottocento, con l’industrializzazione, quando masse di contadini si trasferirono nelle città. Contemporaneamente l’uso del microscopio consentì di aprire le porte alle acquisizioni della microbiologia, della batteriologia, della parassitologia, dell’infettivologia, dell’igiene scientifica e della profilassi. Ciò suggerì ai governanti la creazione di fognature per l’eliminazione di liquami ricchi di germi e parassiti forieri di malattie. Oggi le latrine e le fognature sono un patrimonio acquisito che rischia di essere dimenticato. E a farne le spese è l’uomo. Infatti, se non si seguono le regole stabilite su come far convivere la popolazione canina, c’è il pericoloso aumento delle malattie infettive e parassitarie trasmesse dall’animale. Come evitare ciò?

 

In proposito esiste un esemplare regolamento del comune di Roma, in cui sono elencati divieti e sanzioni per chi maltratta gli animali, con particolare riferimento ai cani e ai gatti. In esso sono previste inoltre norme per i loro proprietari, come il dovere di raccogliere le loro deiezioni e il far emettere le urine nei tombini. Ma mentre si vedono con una certa frequenza proprietari muniti di paletta, è impossibile ottenere che il cane orini nelle caditoie, perché con questo atto l’animale marca il territorio che percorre.

Ne consegue che gli ingressi delle abitazioni vengono inondate dalle urine e dalle feci di cani i cui proprietari non rispettano le disposizioni.

Per evitarlo esistono in commercio vari repulsivi sotto forma di spray o gel che allontanano l’animale. Tuttavia il tradizionale zolfo economico, innocuo ed efficace rimane il più raccomandabile.

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