A Padova Slot Mob numero 43: cresce l’allegro movimento

Anche nella città veneta i cittadini si mobilitano per il buon gioco, contro le nuove povertà e la dipendenza dall’azzardo in occasione della VI edizione del Festival della cittadinanza
Slot Mob a Padova

Metti un sabato pomeriggio di primavera a metà strada tra il sole e la pioggia, una piazza in città poco frequentata, salvo in orari d’ufficio, più tre coraggiosi bar che hanno detto “No, grazie” alle video lottery. Basta “shakerare” tutto con cura per circa quattro ore ed ecco servito lo Slot Mob edizione numero 43. In piazzetta Forzatè a Padova, si è raggiunto un altro importante traguardo per l’allegro movimento d’insorgenza popolare nato nel luglio del 2013, che mira a premiare gli esercenti liberi dal gioco elettronico, creando allo stesso tempo occasioni di dialogo e approfondimento culturale sul fenomeno del gioco d’azzardo.

Venti le associazioni coinvolte nell’organizzazione dell’evento ospitato all’interno della VI edizione del Festival della cittadinanza promosso dal Comune di Padova in collaborazione con Asa Società Cooperativa. Attorno ai tre cantoni che ospitano l’Edelweiss Cafè, il Blu Bar e il bar Al Carmine si è ritrovata una città intera: grandi e piccini, giovani e meno giovani, tutti animati dal desiderio di stare assieme per quattro chiacchiere, un caffè, un aperitivo e qualche partita a calcio balilla per andare a premiare chi ancora crede nel valore della relazione. Un numero imprecisato di persone toccate e coinvolte nonostante un’affluenza di pubblico ben lontana dai grandi numeri delle vie dello shopping.

In piazza si sono incontrati anche cittadini e politici, in aria di elezioni europee, ma ancor più amministrative, che il prossimo 25 maggio determineranno il nuovo governo della città di Padova. Attorno al biliardino si sono sfidati così assessori e candidati al ruolo di sindaco che sono andati poi a premiare i tre esercizi commerciali del posto, in apertura straordinaria proprio per ospitare ed accogliere la manifestazione.

Lo Slot Mob è proseguito, una volta lasciata piazzetta Forzatè, presso la sede comunale di Palazzo Moroni dove è stata l’esperienza di Francesco Fiore, ex dipendente da gioco d’azzardo, a calamitare l’attenzione. «Per via del lavoro avevo una buona disponibilità di contanti – ha raccontato Fiore –, così ho cominciato a giocare poco dopo aver aperto la mia attività, ma dopo dieci anni di dipendenza e un anno e mezzo che non gioco più mi sono ritrovato con numerose cartelle esattoriali da pagare e una vita da ricostruire». «La gente deve capire che il giocatore d’azzardo non va giudicato, ma aiutato – ha sottolineato Fiore –, si finisce dentro una patologia per diversi motivi e se ne esce solo con l’aiuto degli altri, degli amici, magari, che ti fanno riscoprire, per esempio, il valore di una passeggiata in compagnia».

Un altro passo è stato segnato per la campagna di Slot Mob: proposta molecolare per rompere in maniera non violenta un ordine iniquo dove spesso l’illegalità gioca con le fragilità e le vite delle persone.

Per saperne di più sulla campagna Slot Mob leggi La protesta e la festa per una società libera dall'azzardo di Carlo Cefaloni

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