In 15 gare, sono state 14 le vittorie Red Bull, tutte, dall’inizio della stagione: dal Bahrain a marzo a Monza nel primo week-end di settembre. Un’abitudine ormai per questo 2023 vedere una Red Bull arrivare sulla bandiera a scacchi prima di tutti gli altri. Abitudine interrotta domenica a Singapore quando la Ferrari è riuscita a portare a casa la prima vittoria stagionale e a interrompere l’egemonia della casa austriaca.
Dominio che ha avuto un nome e un cognome: Max Verstappen. È lui che a Monza aveva siglato il record assoluto di 10 vittorie consecutive (il precedente di 9 era di Sebastian Vettel nel 2013 con la Red Bull) e che vanta per questa stagione ben 12 vittorie e due secondi posti dietro solo al compagno di squadra Sergio Perez. La #1 dell’olandese, senza dubbio la migliore in pista per questa stagione, dopo il record di dieci vittorie, pensava che sarebbe stato semplice allungare il record di trionfi consecutivi, ma non aveva messo in conto che la Ferrari, anonima per gran parte degli appuntamenti di quest’anno, potesse dargli del filo del torcere. Singapore che era stata ostile nei confronti di Verstappen anche nella passata stagione, quando il due volte campione del mondo non era riuscito ad eguagliare il record di Vettel, ridà all’olandese due rivali che ormai aveva quasi dimenticato: lo spagnolo e il monegasco in tuta rossa.
I due piloti di Maranello, sempre abbastanza veloci nelle prove libere, non erano ancora riusciti a trovare il passo per le qualifiche e le gare e avevano totalizzato solo quattro podi in tutta la stagione (terzo gradino per Leclerc ad Azerbaijan e Belgio, secondo in Austria e terzo posto per Sainz a Monza) ma, a un certo punto, qualcosa ha cominciato a cambiare.
È a Monza, nel GP di casa, che le rosse cominciano a dare segni di vita: secondo tempo di Sainz e quarto di Leclerc nelle prime prove libere e primo tempo, sempre dello spagnolo, nelle seconde e terze libere. Trend che si mantiene anche in qualifica con Sainz che si prende la sua quarta pole position e Leclerc che parte, per pochissimo, dalla prima casella della seconda fila, dietro al compagno e al solito Max. Ma che i punti si fanno solo la domenica, ormai la Ferrari lo sa bene ed è a Monza, davanti al pubblico di casa, che riesce a concretizzare l’inizio della sua rinascita con il terzo posto di Sainz e il quarto di Leclerc che regalano ai tifosi della rossa, non solo la prova che la rossa c’è, ma anche un finale da cardiopalma con la lotta interna tra i due piloti.
E se il due (quasi tre) volte campione del mondo non deve di certo preoccuparsi per una mancata vittoria che ritarderà di qualche domenica al massimo il suo appuntamento con il terzo titolo consecutivo, è comunque d’obbligo, per oggi, festeggiare la rossa e la prima vittoria di Vasseur.
La prima di Vasseur
È la prima vittoria con la rossa, quella di Singapore, per Frédéric Vasseur che arriva dopo 434 giorni dall’ultima, quella del 10 luglio 2022 in Austria a opera di Charles Leclerc. Un digiuno durato tanto, troppo, e che si spera sia solo un nuovo inizio per la casa di Maranello in vista della prossima stagione. E, se così dovesse essere, sarebbe un inizio spettacolare all’insegna di una buona strategia, un ottimo lavoro del team e un sempre bellissimo lavoro di squadra da parte di due ragazzi che sanno regalare delle bellissime lotte interne ma che sanno difendersi l’un l’altro, costi quel che costi, quando serve.
«Una sensazione incredibile e un week-end perfetto. – dichiara lo spagnolo al termine del GP alla stampa – Abbiamo fatto tutto quello che dovevamo alla perfezione, torniamo a casa con un successo e credo che tutta l’Italia possa essere orgogliosa». Così Carlos Sainz dopo la vittoria a Singapore che corona anche il suo secondo trionfo in carriera.
Parole giuste, condivise da tutti, se si pensa che lo spagnolo è sempre riuscito a stare in testa, dallo spegnimento dei semafori alla bandiera a scacchi, ed è riuscito a tenere dietro di lui avversari sulla carta molto più veloci in una Formula Uno che, almeno per questo week-end, ha smesso di annoiare il pubblico. Tre piloti arrivati insieme al traguardo, strategia rischiosa ma intelligente, incidenti all’ultimo giro e un’ottima gestione gomme: tutto questo è stato Singapore per gli uomini della Rossa. Una fantastica gara dello spagnolo che ha giocato il tutto per tutto per non perdere la prima posizione e che, già dalla partenza, riesce a tenersi tutti dietro. Partenza straordinaria del monegasco che si mette subito dietro al compagno di squadra e, seppur dovendo rallentare, comincia a coprirlo dagli attacchi degli avversari. Strategia fantastica, seppur azzardata, quella di Sainz che concede il DRS a Norris per difendersi dalle Mercedes e difesa stupenda, quella di Leclerc che, con le sue gomme in pessime condizioni, fa un miracolo riuscendo a portare la sua #16 proprio sotto al podio, davanti a Marx Verstappen.
Insomma, tutto quasi perfetto, in una gara che, con un pizzico di sfortuna in meno per Leclerc, avrebbe portato due Ferrari sul podio. Un inizio da cui partire ma senza esaltarsi troppo, come dice il team principal della rossa ai microfoni di Sky Sport F1 al termine della gara. «È stato eccezionale – commenta Vasseur a proposito della gara di Sainz – Il team ha reagito ai momenti di difficoltà, abbiamo fatto un passo in avanti. Però non siamo campioni del mondo oggi e a Suzuka ripartiremo ancora da zero». E con questa consapevolezza, con questo piccolo grande passo avanti, ma sempre con i piedi per terra, la Ferrari, da oggi riparte.
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