Da sempre l’uomo ha saputo della importanza di vivere» il presente» per il suo bene. Dai poeti ai capi religiosi tutti hanno sottolineato l’importanza di tenersi agganciati al momento, all’adesso. Noi siamo l’esperienza, il risveglio della capacità di sperimentare è quello che ci permette di uscire dalla nostra «zona di confort» sia come singoli che in coppia, per avventurarci nella dimensione dell’esperienza in sé.
Noi sperimentiamo di continuo, ma siamo scarsamente in contatto con le nostre esperienze, solo a metà consapevoli di fronte alla realtà che ci circonda. La sete di esperienza è salutare, fa parte della vita. Spesso tuttavia essa prende la forma del bisogno di spostarsi sempre oltre, verso esperienze diverse da quelle a portata di mano. Il desiderio di avere di più, o di avere qualcosa di diverso, sostituisce il necessario approfondimento dell’esperienza, questo potrebbe invece essere il nostro modo naturale di entrare in contatto con il mondo. Naturalmente, come si è detto in precedenza, noi sperimentiamo già qualcosa in continuazione, ma ne siamo coscienti solo ad intermittenza. I nostri occhi vedono, Noi no.
Per sperimentare dobbiamo essere presenti, dobbiamo essere qui ed ora. Gran parte della nostra attività mentale personale è poco proiettata nel presente, perché gran parte di essa è accentrata primariamente su anticipazioni, ricordi, fantasie e giochi di adattamento.
Spesso questo capita in una relazione d’amore, in cui invece di pensare al «qui ed ora» si pensa a quello che è stato e a quello che sarà, perdendoci momento che possono risultare essenziali e di prioritaria importanza per procedere nel capire il rapporto dove sta andando e cosa davvero vuoi in una relazione. Così facendo vediamo che l’ideale dell’attenzione al presente diventa tutt’uno con quello di sperimentare, invece di chiudersi e di mettersi sulla difensiva di fronte alle possibilità della vita.
Due sono gli approcci pratici che possono aiutarci a vivere il presente nella dimensione di coppia: 1) Le cose in questo momento sono nell’unico modo in cui potrebbero essere. 2) Guarda, Il mondo è bellissimo! Questo non significa adattarsi supinamente alla realtà e vedere bello anche quello che è brutto, ma guardare in faccia la realtà e trovare l’elemento che ora essa contiene, distinguendolo, eventualmente da quelli negativi.
A tal proposito, già ai tempi Seneca ci suggeriva: «Prendi con gioia i doni dell’ora presente e abbandona i pensieri opprimenti».
Se soltanto riuscissimo a smettere di fuggire dal presente, scopriremmo che l’esperienza non costituisce qualcosa da cercare, ma qualcosa che stiamo già vivendo.
Il tema della focalizzazione sul presente si lega con quello dell’accettazione di quest’ultimo, infatti come dice lo scrittore statunitense Emerson «Queste rose sotto la mia finestra non si riferiscono alle rose precedenti o a rose più belle, sono quelle che sono; esistono con Dio oggi». Non c’è tempo per loro, c’è semplicemente la “Rosa”, è perfetta in ogni momento della sua esistenza … cercando la rosa ideale, non ci rendiamo conto che ogni rosa rappresenta la massima perfezione in se stessa. Per paura di non trovare la rosa, cerchiamo, rimaniamo attaccati al concetto di “Rosa” e non impariamo mai che «una rosa è una rosa».
Analoga situazione avviene in una relazione di coppia, nella quale può succedere che si cerchi sempre una rosa migliore o perfetta metaforicamente parlando del/della partner, senza rendersi conto che non esiste partner perfetto/a.
Questo significa che una persona nella coppia comincia ad avere una visione oggettiva della corrente di pensieri, impressioni, sensazioni ed esperienze che scorrono costantemente attraverso la sua mente. Invece di cercare di controllarla e di interferire con essa, la lascia semplicemente fluire come vuole. Ma, mentre la coscienza normalmente si lascia trascinare dal flusso, in questo caso la cosa più importante è osservare il flusso senza esserne trascinati ed interferire con esso.
La persona non giudica, non formula teorie, né cerca di controllare queste esperienze, ma le lascia libere esattamente per quello che sono. Questo è ciò che si auspica accada in una dimensione di coppia ovvero lasciare libero il partner ed accettarlo così com’è, e solo nell’accettazione incondizionata del partner allora la coppia «vive nel presente» e quindi «vive l’amore eterno». Mi spiego meglio.
Non dimentichiamo mai che sempre eternamente esiste solo l’adesso, l’unico e lo stesso adesso, perché il presente è l’unica cosa che non ha mai fine. Di solito immaginiamo l’eternità come un tempo lunghissimo, un periodo di anni infinito, un milione di volte milione per sempre. L’eternità non è una consapevolezza del tempo perenne, ma una consapevolezza che essa è completamente priva di tempo.
Quindi se vogliamo sapere che cosa significa veramente l’eternità, essa non va oltre questo momento presente, proprio come ricorda il filosofo tedesco Ludwig Wittgenstein: «Se attribuiamo all’eternità non il senso di perenne durata temporale, ma l’essere senza tempo, allora la vita eterna appartiene a quelli che vivono nel Presente».