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Italia > Noi due

Vita di coppia: come avviene la scelta del partner

di Benedetta Ionata

- Fonte: Città Nuova

Cosa ci fa scegliere una persona piuttosto che un’altra come compagna di vita? Esistono fattori psicologici, sociologici e biologici che possono influenzare la nostra scelta.

Cosa vuol dire stare in coppia? Significa saper trovare un modo proprio di stare insieme a un’altra persona in condizione di serenità, tranquillità e soddisfazione.

Tuttavia ogni innamorato si chiede anche: «Perché proprio lui, perché proprio lei?». Tra le migliaia di persone che si incontrano nel corso della vita, un giorno una persona non diversa né dotata più delle altre fa scattare spesso, anche all’istante, l’attrazione amorosa. Spesso non si sa cosa pensare, oppure ci si accontenta di spiegazioni banali, tipo gli occhi belli, la voce suadente, l’originale taglio dei capelli, etc. Una cosa è certa: una coppia non si sceglie a caso.

Per affrontare il tema della scelta del partner, bisogna tenere in considerazione l’interazione di diverse variabili, ovvero delle componenti biologica, psicologica e sociale, che risultano avere un ruolo decisivo nel guidare la preferenza verso una persona piuttosto che un’altra.

Dal punto di vista biologico impellente è la sopravvivenza della specie. Le teorie evoluzionistiche infatti affermano che la scelta del partner è influenzata dalla ricerca delle migliori probabilità di garantire una prole e la sua sopravvivenza. Questa necessità originaria si è declinata nel tempo in meccanismi e strategie diverse per uomini e donne di scegliere i propri partner: in maniera inconsapevole, l’uomo tende a selezionare caratteristiche femminili di salute, giovinezza e fertilità spinto dall’idea che una donna sana sia in grado di crescere la prole, mentre per la donna predomina l’aspetto dell’affidabilità e della protezione, una sorta di disponibilità alla cura della famiglia.

Dal punto di vista psicologico e sociale invece le nostre scelte sono guidate dal principio di affinità sociologica, ovvero tendiamo ad avvicinarci a chi presenta valori e interessi simili ai nostri, e diversità psicologiche, ovvero ricerchiamo nel partner caratteristiche di personalità come temperamento e carattere opposte.

Che cosa significa? Partendo dal concetto di affinità sociologiche, la ricerca del partner terrà in considerazione l’affinità di ambiente culturale, di età, economica, di istruzione, di religione, di idee politiche, etc…

Minore è la differenza di gusti, di interessi, di ideali, etc. maggiore è la convinzione futura di compatibilità tra i due. In fondo gli innamorati sono attratti  proprio dalle cose simili che possono condividere entrambi.

Ma se le affinità sociologiche sono importanti, e quindi eventuali diversità di mentalità culturale potrebbero rivelarsi preoccupanti, non è detto però  che lo siano anche le diversità psicologiche di temperamento e di carattere. Qui anzi, vale il principio degli opposti che si attraggono: ciascuno può percepire il fascino di ciò che non possiede e apprezza nel partner le qualità che non ha. Il constatare che la persona scelta è più forte in alcune qualità psichiche, ci affascina e ci arricchisce; e se si continua ad apprezzarle queste qualità che non si posseggono (o che si posseggono in quantità inferiore), allora la crescita della persona e della coppia è garantita.

In ogni caso, ciò che risulta fondamentale è la presenza della fiducia di base nei confronti della persona con la quale si decide di stabilire la relazione.

Per questo scopo, diventa importante la qualità del legame che si è creato con chi originariamente si è preso cura di noi durante l’infanzia. Schematizzando al massimo la questione, si può affermare che quanto più è stata soddisfacente la relazione originaria nell’infanzia, tanto più si potrà sviluppare un atteggiamento di fiducia rispetto alle altre relazioni. Con questa affermazione introduciamo un altro aspetto importante che ci accompagna nella scelta del partner e che ha radici più profonde.

In una relazione di coppia ognuno di noi porta con sé una sorta di bagaglio, una specie di schema inconsapevole di come sarà la relazione e delle nostre aspettative su di essa. Questo tipo di schema si genera nella nostra infanzia, dalle primissime esperienze con le nostre figure di accudimento. Le dinamiche che si attivano nell’infanzia possono infatti predire e guidare i nostri comportamenti adulti nella gestione dell’aspetto relazionale ed affettivo. Con questa idea viviamo la nostra vita, creiamo relazioni e inconsapevolmente andiamo alla ricerca di quello schema originario e delle possibilità di replicarlo.

Tuttavia non siamo condannati a ripetere questo schema all’infinito. Quando iniziamo una nuova relazione o semplicemente manteniamo quella che abbiamo, è bene viverla e sperimentarla come una opportunità per crescere, tenendo in mente che c’è sempre una possibilità di crescita e miglioramento. Ognuno di noi può diventare consapevole del proprio funzionamento e questo ci aiuta ad andare avanti, con la capacità di vivere relazioni sane, durature e serene. Ma soprattutto, in questo modo, ci stiamo dando una grande opportunità, ovvero di non essere più prigionieri del nostro passato.

 

 

 

 

 

 

 

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