Unexpected Israel

A Milano una grande esposizione celebrativa. Si temono incidenti: più che una festa si rischia di vedere una contrapposizione
Festa per Israele

Piazza Duomo a Milano oggi: dismessi i panni arancio-Pisapia, vive in buon ordine questa giornata in attesa delle prossime, che si presentano in prospettiva potenzialmente turbolente. A giorni, infatti, ci sarà Unexpected Israel,la grande esposizione celebrativa delle realizzazioni tecniche e culturali in programma a Milano dal prossimo 13 giugno. Un evento in piena regola che dovrebbe essere tenuto a battesimo dai due premier, Silvio Berlusconi e Benjamin Netanyahu. Dopo i dubbi della Questura se utilizzare Piazza Duomo o i giardini che lambiscono il Castello Sforzesco, ora sembra certo che tutto si svolgerà in piazza Duomo, nonostante la mobilitazione di gruppi antagonisti e le loro dure prese di posizione contro lo svolgimento dell’esposizione.

 

L’evento prevede la realizzazione di un padiglione di 900 metri quadrati e momenti culturali come un concerto di Noa, una mostra a Palazzo Reale, un’installazione di una Torre tra piazza Duomo e piazza Castello, una serie di incontri con i principali scrittori israeliani, una mostra di design e quattro eventi realizzati con la Camera di commercio. L’allarme sulla vicenda è stato lanciato da una corrispondenza da Milano del quotidiano Yediot Ahronot: l’autore dell’articolo sostiene che la faccenda «potrebbe mettere in imbarazzo il sindaco del capoluogo lombardo, atteso fra i relatori di uno dei forum organizzati in occasione della rassegna».

«So che stanno decidendo a Roma cosa fare rispetto all’ipotesi di trasferimento in un altro luogo – replica il sindaco Pisapia –. Credo che su questo il ministro degli Interni, le forze dell’ordine e il questore sono i più adatti per ogni decisione. Quello che posso dire è che da parte mia ho sempre creduto in due popoli e due Stati e questo continua a essere il mio impegno per il futuro».

 

«Questa è un iniziativa istituzionale decisa da tempo – fa sapere il governatore lombardo Formigoni –. Il popolo e il Paese di Israele hanno tutto il diritto di poter svolgere in pace, in tranquillità, una manifestazione in cui far conoscere ai cittadini e alle imprese lombardi le positività di quanto possa comportare i destini d’Israele o incrementare i rapporti tra Italia e Israele».

«Quello che mi preoccupa di più non è soltanto il boicottaggio, quanto le pesanti minacce – dice il presidente della Comunità ebraica di Milano, Roberto Jarach –. Abbiamo in mente quello che successe a Torino, quando Israele era ospite di onore alla Fiera internazionale del libro, e non aveva senso. È triste e incredibile che una manifestazione improntata sulla riconoscenza reciproca e sugli sviluppi economici e scientifici ci sia questo tipo di boicottaggio violento e questa virulenza contro tutto ciò che rappresenta Israele».

 

Intanto gli antagonisti annunciano un robusto calendario di manifestazioni che dovrebbe culminare in un corteo il 18 giugno prossimo: si comincierà con un presidio davanti alla sede della Regione Lombardia.

 

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