Una notte inglese

Quattro statuette per il britannico Il discorso del re. Esclusi i fratelli Cohen
Colin Firth

La “notte delle stelle” ha portato bene all’Inghilterra. Ben quattro statuette infatti sono andate a Il discorso del re: miglior film, miglior attore (Colin Firth), miglior sceneggiatura e miglior regia (Tom Hooper). Un pronostico, a cui erano in molti favorevoli – tra cui, a sorpresa, l’Osservatore Romano (!) – una volta tanto azzeccato.

 

Il film in effetti merita. Girato benissimo, dialoghi perfetti, ritmo sostenuto ed una recitazione sciolta in cui gli inglesi sono (più degli americani) maestri. E poi il contenuto. Una storia di amicizia fra un potente e un povero diavolo, una rottura delle convenzioni sociali. Insomma, quel desiderio di uguaglianza che tutti abbiamo e che, dato che nella realtà non sempre si ottiene, è almeno bello vederlo realizzato al cinema.

 

Gli altri premi: miglior attrice Natalie Portman per l’ambiguo ruolo della ballerina ne Il cigno nero, e miglior attore non protagonista Christian Bale nel roccioso The Fighter.

 

Grandi esclusi i fratelli Cohen e il loro stupendo film El Grinta. Il motivo? Primo, non sono nel giro dei grandi produttori, essendo indipendenti, e poi l’America, sotto sotto, non perdona loro di aver decretato la fine del western nel loro ironico e drammatico lavoro.

 

L’Inghilterra insomma trionfa alla grande. Giusto, perché fa un cinema sempre più di qualità.

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