Una Madre nel cuore della pampa

Come omaggio a Francesco, il primo papa argentino, ci portiamo in uno dei luoghi di pellegrinaggio più frequentati dell’America Latina: il santuario di Nuestra Señora de Luján, patrona del popolo sudamericano
Basilica di Nuestra Señora de Luján

Verso il 1630 da una caravella giunta nel porto di Buenos Aires sbarcò un marinaio che portava con sé dal Brasile due statuette in terracotta della Madonna, raffigurata come Nostra Signora della Consolazione e come l’Immacolata Concezione; entrambe erano destinate ad un portoghese di Sumampa, città oggi appartenente alla provincia di Santiago del Estero. Dopo tre giorni di viaggio, la carovana diretta giunse al rio Luján, dove passò la notte. All’alba i carrettieri fecero per riprendere la marcia, ma ostinandosi i buoi a rimanere fermi, dovettero tirare giù le casse dai carri, che solo allora si mossero senza ostacoli. Più volte ripeterono l’operazione; infine s’accorsero che soltanto alla presenza di una cassa il carro si rifiutava di ripartire: era quella che conteneva l’immagine dell’Immacolata.

Ormai era evidente il desiderio di Maria di rimanere in quel posto dell’immensa pampa, patria del gaucho, in mezzo agli umili e a coloro che la storia non ricorda. E lì venne costruito il primo santuario dedicato a Nuestra Señora de Luján. L’attuale grandioso tempio in stile neogotico, con torri alte 106 metri, venne iniziato nel 1890; bellissimo l’interno con quindici altari; punto d’attrazione, sull’altare maggiore, la veneratissima statuetta di 58 centimetri, le cui riproduzioni appaiono in tutte le case private e i luoghi pubblici del Paese, segno della profonda devozione del popolo argentino per la Madre di Gesù.

Sotto il prezioso manto col quale si presenta tradizionalmente ai fedeli, Maria appare rivestita di una tunica rossa e di un manto azzurro disseminato di stelle; ha le mani giunte davanti al petto e i piedi poggiati su una nuvola in mezzo alla quale spuntano la luna e quattro testoline di angeli. Davanti a questa immagine, «pellegrino dei momenti difficili», venne a pregare l’11 giugno 1982 anche papa Giovanni Paolo II, durante la sua prima visita pastorale in Argentina.

A Luján affluiscono ogni anno circa quattro milioni di fedeli da ogni parte dell’Argentina e dell’America Latina. L’8 dicembre in particolare, festa dell’Immacolata Concezione, quando l’affluenza raggiunge l’apice, l’effige della Vergine esce dalla basilica per essere trasportata a braccio per le vie principali della città.

Da Luján alla sede del nuovo vicario di Cristo. A Roma la chiesa nazionale degli argentini si trova nel quartiere Trieste, in piazza Buenos Aires (comunemente chiamata piazza Quadrata): costruita tra il 1910 e il 1930 in stile romanico-bizantino, è dedicata a Santa Maria Addolorata. Nostra Signora di Luján è ospitata nella cappella a destra dell’abside assieme alle bandiere delle province della Federazione. Ma anche in altre chiese romane si venera questa’immagine che nella sua piccolezza ben esprime l’umiltà di colei che si definì l’”ancella del Signore”: come a San Gioacchino nel quartiere Prati, eretta alla fine dell’Ottocento quale “dono” a papa Leone XIII col contributo di ventisette nazioni, tra cui appunto l’Argentina.

Foto di Luis Argerich, Buenos Aires, Argentina

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