Un museo a cielo aperto di street art nel Lazio
S’intitola “Allegro ma non troppo, concerto per arpa e batteria”, una metafora che armonizza in un’unica immagine due strumenti molto diversi. Metafora che vuole essere un inno alla libertà di espressione attraverso la raffigurazione di anime diametralmente opposte di uno stesso diritto alla libera scelta. Il murales degli artisti Diamond e Solo che campeggia sulla facciata del palazzo del sindaco della cittadina di Cassino, nel frusinate, fa parte delle 9 nuove opere murarie della prima edizione di Street Art for Rights, un progetto di arte urbana che si è prefisso di creare un museo a cielo aperto in due quartieri della periferie di Roma – Settecamini e Corviale – e in alcune cittadine del Lazio – Cassino e Latina –. Ideatori e curatori Peppe Casa e Oriana Rizzuto.
Il progetto (che ha attivato collaborazioni di diversi enti e partnership tra cui World Food Programme Italia, Banco Alimentare, Comunità Sant’Egidio, Forum Disuguaglianze e Diversità, Italia che cambia, GreenPeace, MArte Social, Laboratorio di Città Corviale) si inserisce nel sempre più ampio e diffuso obiettivo di riqualificazione di aree e territori del nostro Paese mettendo in dialogo Comuni, associazioni e artisti, in questo caso portando alla ribalta la realtà creativa contemporanea della Capitale con alcune zone della regione contraddistinte da contesti sociali e territoriali unici.
Sono 8 gli street artists di fama internazionale che sono stati chiamati per realizzare in 20 giorni le opere murarie. Si è partiti dalle periferie romane di Settecamini e Corviale con gli artisti Moby Dick, Diamond e SOLO, che hanno affrontato i temi dell’Agenda Onu 2030. Il Goal 3 – uno dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda – ha per tema “Salute e Benessere”; e Moby Dick lo ha visualizzato seguendo la sua poetica iperrealista impegnata nella difesa dei mammiferi, soprattutto acquatici. Il soggetto da lui scelto per veicolare i contenuti, è una composizione di una serie di animali selvatici, come grandi pesci e rettili, intervallata da una serie di occhi. La rappresentazione simbolica della stretta relazione che la natura ha nei confronti dell’uomo, è espressa da una figurazione che sostiene quanto l’essere umano non sia solo osservatore di un ecosistema complesso e variegato, fatto anche di specie animali e vegetali bizzarre lontane nel tempo e nello spazio, bensì viva ogni giorno insieme ad esse alle quali è legato.
Per veicolare i contenuti del Goal 2 “Sconfiggere la fame”, l’immagine scelta dall’artista Diamond è ispirata alle grafiche giapponesi mescolate a suggestioni dell’Art Nouveau e del Liberty. L’opera si compone come una scena di vita quotidiana: un soggetto femminile intento a consumare il proprio pasto accanto a una finestra e ad una casa. L’immagine della donna mentre mangia delle polpette di riso da una ciotola si carica di allegorie nel momento in cui al simbolo del nutrimento che sancisce da sempre il rapporto tra uomo e alimentazione per la sussistenza (il riso), si aggiungono dei capelli animati che inforcano le tipiche posate orientali per sfamarsi della stessa pietanza. L’immagine esprime come l’importanza di una continua lotta alla fame fisica sia da sempre accompagnata alla necessaria battaglia per l’appagamento di una fame di conoscenza.
Spostandoci a Cassino, in provincia di Frosinone, il duo artistico Motorefisico ha intitolato “Diritto alla libertà di circolazione e movimento” il muro composito per uno studio sul movimento di linee e colori che indica il senso dello spostamento come spunto per una riflessione sul diritto al movimento e alla libera circolazione. L’opera intende esprimere l’importanza della mobilità fisica e spirituale dell’individuo, un diritto che negli ultimi anni ha acquisito un’incidenza fondamentale nella vita di tutte le persone che da un anno a questa parte hanno rimesso in discussione il concetto di “spostamento”.
A Latina, sui muri della scuola G. Cena, il fantastico e la fiaba comunicano l’importanza di parlare e discutere di determinati temi sin dai primi momenti della crescita di un individuo, soprattutto nel contesto di luoghi dedicati all’istruzione. La figurazione scelta da Alessandra Carloni per parlare del diritto alla parità di genere e allo studio, e al rispetto per l’altro, è espressa in un’opera dove i protagonisti sono due ragazzi che iniziano un viaggio fantastico a cavallo di una curiosa mongolfiera, composta da una casetta per gli uccellini con attaccati dei libri a fare da contrappeso: una metafora chiara e diretta frutto dell’immediatezza del tratto naif caratteristico dell’artista.
A Settecamini troviamo il murales Diritto a un’infanzia felice. «Una bimba sorridente che quasi si protegge dietro un enorme girasole fiore strettamente legato al sole e simbolo di vita. Sul fondo altri fiori disegnati dalla mano infantile di uno dei bimbi del ghetto di Terezin a cui la felicità di essere bimbo fu negata». Con queste parole l’artista Tina Loiodice descrive la sua opera con la quale intende sottolineare l’importanza della felicità nelle fasi dello sviluppo infantile. E rimarcare, soprattutto, quanto ci sia ancora oggi bisogno di difendere il diritto che lega la bellezza di un sorriso sincero, scaturito dalla tranquillità di una vita serena, ai volti e alle anime dei bambini.
Da evidenziare che tutte le opere sono state prodotte anche con vernici speciali, AirLite, capaci di assorbire gli agenti inquinanti e trasformarli in sostanze inerti attraverso un processo chimico attivato dalla luce solare.