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Un mese della mamma da campionesse

di Noemi Di Benedetto

- Fonte: Città Nuova

Donne protagoniste di questo mese di maggio, il mese della mamma: Clarisse Agbegnenou, Taylor Townsend, Antonella Palmisano e le ragazze dell’Orizzonte Catania. Solo alcune delle tante donne che stanno facendo la storia dei loro sport e di cui troppo poco si parla…

Campionesse
La tennista statunitense Taylor Townsend nella partita contro la connazionale Jessica Pegula agli Italian Open di tennis a Roma l’11 maggio 2023. (AP Photo/Alessandra Tarantino)

Un peso di troppo per il tennis

Come essere, come parlare, come vestirsi, quanto pesare… Davvero le donne hanno bisogno che gli si dica tutto questo? Chi sente il bisogno di esprimersi, proprio crede nulla saprebbero da sole? Per fortuna, ci sono donne dimostrano di non necessitare di queste “attenzioni”.

Taylor Townsend è una di queste. Tempo fa, era una giovane ragazza con la passione per il tennis. Molto brava, ma il suo peso dava fastidio: non a lei, ma agli altri. Molti la consideravano troppo pesante per questo sport, poco importavano i risultati. Taylor poteva smettere di giocare, o poteva fare una dieta, o entrambe le cose… invece no, non ha fatto né l’uno né l’altro. Ha continuato a giocare, si è innamorata, è diventata mamma, e il 12 maggio scorso ha dato una bella lezione di vita a chi l’aveva sempre criticata. È arrivata agli internazionali di Roma e, con il suo peso di troppo, ha battuto Jessica Pegula, la numero tre al mondo.

«Non mi hanno solo emarginata per non essermi adattata al canone della tennista, ma mi hanno punito. Mi hanno portato via qualcosa che mi ero guadagnata. Ero grassa, ero nera, e pensavano di poterselo permettere. Ci hanno provato. Ma non ci sono riusciti». Queste le parole della tennista americana ricordando tutte le critiche e il mancato sostegno anche da parte della sua federazione. Parole che fanno, ormai, parte del passato, perché ci hanno provato a fermare Taylor ma, per fortuna, non ci sono riusciti.

Donna, mamma e campionessa del mondo, contro ogni tabù

Clarisse Agbegnenou ai mondiali di Doha il 10 maggio 2023 (AP Photo/Hussein Sayed)

Prima la carriera e poi la famiglia: questa spesso è la regola dello sport per le donne. Sembra ormai assodato che una donna non possa fare carriera, men che meno una carriera sportiva, e costruirsi una famiglia al tempo stesso. Con un figlio il corpo cambia, il tempo a disposizione diminuisce e non si è più le stesse. Tutto il contrario invece ha dimostrato Clarisse Agbegnenou, judoka francese classe ’92, cinque volte campionessa del mondo nella sua categoria, la 63 kg, fino a qualche settimana fa. Fino a qualche settimana fa perché l’8 maggio scorso vinceva il suo sesto titolo mondiale. Niente di speciale, se non fosse che Clarisse è diventata mamma della piccola Athéna da meno di un anno. Una bambina fortemente voluta dalla campionessa, contro ogni critica, contro ogni invito a lasciar perdere o ad aspettare almeno fine dei Giochi Olimpici a Parigi 2024, come la stessa ha ricordato. «Anche mia madre mi aveva consigliato di aspettare dopo i Giochi, di gettarmi a fondo nel judo e vedere dopo. Diventare mamma prima dei Giochi a Parigi era più forte di me. La scelta era: o essere triste per le Olimpiadi nel 2024, o conciliare le due cose. Ho deciso e non rimpiango nulla». E Clarisse ha deciso molto bene vista la splendida medaglia che, come promesso, ha messo al collo della sua bambina. Se non bastasse la sua impresa, cosa più importante è che la 29enne francese, con la sua scelta e con le sue lotte per avere sempre con sé sua figlia ha cominciato a spianare una strada perché «dopo averci visto fare queste scelte, altre donne che vogliono formare una famiglia, vedranno che è una possibilità».

Grandi ritorni e grandi conferme

Le donne sono quelle che non mollano mai, quelle dei grandi record. Le donne dell’Ekipe Orizzonte Catania ne sono un esempio. La squadra di pallanuoto femminile di serie A è, infatti, al suo 23esimo scudetto in campionato e ormai quasi non ci si stupisce più delle sue vittorie. Non ci si stupisce neanche dei grandiosi risultati della “piccola donna” Sofia Raffaeli che, una medaglia storica dopo l’altra, sta riscrivendo la storia della ginnastica ritmica italiana.

Antonella Palmisano (AP Photo/Shuji Kajiyama)

Le donne, però, sono anche quelle che cadono e trovano la forza di rialzarsi ancora più forti di prima. È il caso di Antonella Palmisano, grandissima marciatrice e oro olimpico in Giappone che, dopo una lunga serie di infortuni, è ritornata in una 20km guadagnandosi uno splendido argento. Successo ancora più importante se si pensa che, come lei stessa aveva dichiarato, aveva anche pensato di smettere di correre a causa degli importanti problemi alla gamba. «Succede che in allenamento mi capita di perdere il controllo della gamba. – aveva spiegato l’atleta -. Io do l’impulso di marciare, la gamba scappa via, si mette a correre. Avverto delle fitte e ho la sensazione di non poter gestire l’arto inferiore. Ho autonomia per una quarantina di minuti, per 7-8 km, non certo per una 20. Poi sento male». Insomma, grandi donne, grandi madri, grandi campionesse che si ritrovano troppo spesso una strada tutta in salita da scalare ma che riescono, comunque, a percorrere per poter splendere. A dispetto di chi probabilmente conosce evidentemente ancora poco lo sport e, soprattutto, la forza delle donne nello sport.

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