Ad un anno dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha ribadito il fermo impegno e la solidarietà dell’Unione europea (Ue) a sostegno dell’Ucraina, che «avrà la meglio perché gli ucraini non si tireranno indietro né cederanno», enfatizzando il fatto che «l’Ucraina avrà la meglio perché l’Europa e i suoi partner e alleati mostreranno fermezza».
Secondo un’indagine di Eurobarometro, realizzata mediante interviste a 26.468 cittadini nei 27 Stati membri dell’Ue tra il 12 gennaio e il 6 febbraio, i cittadini europei sono fortemente solidali con l’Ucraina e favorevoli alle iniziative prese per sostenere quel paese e il suo popolo. Nello specifico, il 91% degli intervistati si è dichiarato d’accordo con la fornitura di sostegno umanitario e l’88% si è detto a favore dell’accoglienza nell’Ue delle persone in fuga dalla guerra. Nel complesso, la maggioranza dei cittadini europei (56%) rimane soddisfatta della risposta dell’Ue all’invasione russa dell’Ucraina.
L’erogazione di aiuti finanziari all’Ucraina è approvata dal 77% degli intervistati, mentre l’imposizione di sanzioni economiche al governo, a imprese e a singoli cittadini russi vede d’accordo il 74% degli intervistati. I cittadini europei continuano inoltre a essere largamente favorevoli al divieto di trasmissione dei media statali russi (67%) e al finanziamento da parte dell’Ue dell’acquisto e della fornitura di attrezzature militari destinate all’Ucraina (65%).
Il 77% degli intervistati, tra i cittadini europei, è a favore di una politica di difesa e sicurezza comune tra gli Stati membri dell’Ue (stessa percentuale dell’estate scorsa), mentre il 16% è contrario. Inoltre, l’80% ritiene che l’acquisto di attrezzature militari da parte degli Stati membri dovrebbe essere coordinato meglio e il 69% che l’Ue debba rafforzare la sua capacità di produrre attrezzature militari.
La Commissione europea ha anche proposto di prorogare di un anno la sospensione dei dazi all’importazione, dei contingenti e delle misure di difesa commerciale per le esportazioni ucraine nell’Ue, in vigore dal 4 giugno 2022. Questa iniziativa, che si inserisce nel quadro del sostegno dell’Ue all’economia ucraina, contribuisce ad alleviare la difficile situazione in cui si sono venuti a trovare i produttori e gli esportatori ucraini a seguito dell’aggressione militare russa.
Insieme ai corridoi di solidarietà, le misure commerciali autonome hanno garantito nel 2022 la stabilità dei flussi commerciali dall’Ucraina all’Ue, nonostante le perturbazioni causate dalla guerra e in controtendenza rispetto al volume complessivo degli scambi commerciali dell’Ucraina, che è fortemente diminuito. L’obiettivo principale di tali misure commerciali autonome è di sostenere l’Ucraina, senza tuttavia perdere di vista gli interessi dell’industria dell’Ue.

Il commissario europeo per “Un’economia che lavora per le persone” Valdis Dombrovskis parla con i media ad una riunione dei ministri delle finanze dell’Eurogruppo presso la sede del Consiglio europeo a Bruxelles lunedì 16 gennaio 2023. (AP Photo/Virginia Mayo)
A tale fine, anche in considerazione del notevole aumento delle importazioni nell’Ue di alcuni prodotti agricoli provenienti dall’Ucraina, registrato nel 2022, le misure commerciali autonome prorogate contengono un meccanismo di salvaguardia accelerato per tutelare il mercato europeo in caso di necessità. La proposta sarà poi esaminata dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Ue.
Del resto, come osservato da Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione europea con delega al commercio, «sin dall’inizio, un anno fa, della guerra condotta su vasta scala dalla Russia, l’Ue ha riconosciuto l’importanza di mantenere in funzione l’economia ucraina», essendo questo «un aspetto fondamentale del sostegno all’Ucraina per la vittoria bellica e la ripresa nel lungo periodo». Infatti, «il sostegno risoluto dell’Ue aiuta l’Ucraina a mantenere la sua posizione commerciale con il resto del mondo e permette di approfondire ulteriormente le relazioni commerciali con l’Ue».
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