Trasformate il mondo

Giovanni Paolo II Igiorni di Colonia sono stati innanzitutto l’ultima Gmg di Giovanni Paolo II. È stato papa Wojtyla a inventare questo festival cattolico e a darvi la sua impronta – soprattutto attraverso l’impareggiabile influenza della sua personalità. Non pochi osservatori si erano posti la domanda se dopo la sua morte si sarebbe fatta mai più una Gmg. Altri temevano che la figura di questo grande papa si sarebbe imposta come un’ombra sui giorni di Colonia. Preoccupazioni infondate. Certo: Giovanni Paolo II è stato presentissimo, e in tante occasioni i giovani hanno trovato modo di esprimere rispetto, riconoscenza e amore per il loro papa. Chiunque al microfono pronunciasse il suo nome veniva inevitabilmente interrotto da un applauso. Geniale l’iniziativa di una radio che aveva invitato i giovani a inviare via Internet una loro foto per comporre in un mosaico gigantesco un’immagine di Giovanni Paolo II. Questo poster è diventato un luogo di pellegrinaggio serale. Eppure Giovanni Paolo II non ha schiacciato la Gmg: i giovani non sono dei nostalgici, guidati solo dai sentimenti. Benedetto XVI La Gmg sarà il portale attraverso il quale Benedetto XVI. entrerà nella vita pubblica: così un grande quotidiano tedesco aveva previsto, e a ragione. Papa-Ratzi, come nel frattempo tanti giovani lo hanno battezzatoo, ha colto la possibilità. Saggiamente ha resistito alla tentazione di imitare il suo predecessore: niente bacio alla terra, niente abbracci ai bambini, nessun tentativo di conquistare le masse, niente gesti e parole forti. Benedetto XVI è un papa dai gesti contenuti e dello sguardo amichevole.Chi vuole interpretare il linguaggio del suo corpo deve guardare le sue mani e le sue dita, deve osservare come afferra la mano altrui, come la mantiene tra le sue e l’accarezza con movimenti quasi impercettibili. E poi bisogna guardare i suoi occhi dai quali parte uno sguardo tenero, amorevole, quasi stupito per ciò che accade attorno a lui, sempre timido. Proprio come ci si attende da un tedesco (ed è un tedesco che si permette di scriverlo) Non si tratta tuttavia di una timidezza che nasce dalla paura o da una insicurezza esistenziale. Benedetto XVI è uno studioso che si sente senz’altro più a suo agio in una biblioteca che non su un battello sul Reno da cui deve salutare centinaia di migliaia di giovani. Un uomo che guida la chiesa più dalla sua scrivania che non dalla papamobile. Ma da questa sua timidezza emerge una forza particolare. In modo simpatico e contenuto, Benedetto XVI invita ad accogliere il suo messaggio, con una pubblicità quasi silenziosa di chi è convinto del suo prodotto. Eppure Benedetto XVI si presenta come chi sa ascoltare fino in fondo l’interlocutore. Sono anch’io uno che riceve, almeno quanto voi, ha detto subito al suo arrivo abbandonando il testo preparato. Conferma i tuoi fratelli, gli hanno chiesto diversi vescovi tedeschi. E il papa lo ha fatto, soprattutto nel suo discorso ai vescovi tedeschi. Ma di fronte ai giovani si è presentato come chi chiede, a sua volta, di essere confermato da loro. Programma Se è giusta la tesi che Colonia è stata il portale pubblico del nuovo pontificato, allora si sta delineando un programma di governo assai promettente, per varie ragioni: in primo luogo il nuovo papa punta dritto al centro della vita ecclesiale. Il suo annuncio ai giovani si è concentrato sull’eucaristia quale fonte e apice di tutta la vita cristiana e sull’amore per la Scrittura. Benedetto XVI non punta solo sulle strutture già esistenti: Formate delle comunità sulla base della fede… Cercate la comunione nella fede come compagni di cammino che insieme continuano a seguire la strada del grande pellegrinaggio… Conservate la comunione col papa e con i vescovi…. In secondo luogo, i movimenti e le nuove comunità hanno un posto importante nell’ecclesiologia di Benedetto XVI. In varie occasioni ha sottolineato questa realtà nella chiesa, non certo viste in concorrenza con le strutture tradizionali della chiesa stessa. La sua speranza di una nuova Pentecoste va vista in questo contesto, e fa crescere l’interesse per la Pentecoste del 2006, per la quale ha invitato tutti i movimenti cattolici a Roma. In terzo luogo, pur tra circostanze non prive di tensioni, l’incontro con personalità dell’ecumenismo svoltosi nell’ambito della Gmg ha dato dei segnali promettenti al riguardo: l’e-cumenismo è un obiettivo centrale di questo papa. Il che non significa condurre tanti dialoghi separati, ma andare avanti insieme con le Chiese orientali e quelle della Riforma. Benedetto XVI è deciso a rimettere in discussione la comprensione del suo stesso ministero alla luce del vangelo. Ultima ragione: nel pontificato di Benedetto XVI il dialogo con le grandi religioni, soprattutto con l’ebraismo ma anche con l’Islam, sarà perseguito con la medesima intensità. Germania Il grande mondo è arrivato da noi in Germania, ha proclamato mons. Franz-Josef Bode, verscovo di Osnabrück e incaricato della conferenza episcopale tedesca per i giovani. Fra le righe, si leggeva lo stato d’animo dei tedeschi: un certo senso di scoraggiamento e di inadeguatezza. La gioventù si è incontrata in una paese non solo in campagna elettorale, ma anche attraversato da una forte crisi economica e psicologica. Su questo sfondo, la Gmg è risultata un’iniezione di ricostituenti vitaminici per i tedeschi, che potevano così mostrare la loro famosa capacità organizzativa (alle volte fin troppo perfetta e perciò poco flessibile), la loro ben nota ospitalità, già prima dei giorni dell’ incontro. La chiesa in Germania ha potuto rendersi conto che il cristianesimo continua a essere ricco di varietà, di modernità e di attualità. Persino il sentimento nazionalista dei tedeschi – problematico per motivi storici – si è potuto manifestare semplicemente nel concerto delle circa 190 nazionalità rappresentate. Raramente in Germania si sono viste tante bandiere tedesche come in questi giorni. Spiritualità Accanto all’allegria a volte scatenata dei giovani, la Gmg di Colonia non ha mai perso d’occhio la sua dimensione spirituale. La religiosità si è espressa nelle più varie forme e nei momenti più sorprendenti. La Gmg non è risultata, come suggerivano maliziosamente certi giornali, la giornata mondiale dell’amoreggiare, e neppure un festival leggero con una patina religiosa. Siamo venuti per adorarlo . Questo motto della Gmg 2005 i giovani se lo sono fatti proprio. È una generazione con una forte dimensione religiosa, quella attuale, che si esprime alle volte nelle forme tradizionali, come ad esempio il rosario o l’adorazione eucaristica, o in altre più originali. Tanti – lo si è potuto notare – sono ancora alla ricerca di un rapporto con Dio, individuale e comunitario che sia. Compagnia nel cammino , è stato detto, come i re magi. Cammino che significa avere una meta e continuare sulla via anche se non la si è ancora raggiunta. Festa In questa compagnia si sono inseriti anche i pastori, a cominciare dal papa. La Gmg è stata anche una Gmc, cioè una Giornata mondiale della chiesa. In tante occasioni i vescovi si sono messi in atteggiamento di ascolto, anche nelle catechesi. Il taglio giovanile di questo evento ha favorito la riduzione di tante formalità e formalismi, dalla liturgia al protocollo. Per una manifestazione bella della chiesa. È chiaro, la Gmg appartiene innanzitutto ai giovani, che anche a Colonia hanno dimostrato di non essere gelosi. Ciò porta con sé anche delle difficoltà: alcuni progetti si sono dimostrati superflui, alcuni programmi preparati da mesi non sono stati accettati… La gioventù radunata a Colonia non si è dimostrata l’ultima fila di una chiesa disperatamente alla ricerca di fedeli (Der Spiegel), ma una rappresentanza dei giovani di oggi, per niente strani, ritardati o persi. A Colonia si è radunata la gioventù che fra pochi anni dovrà dare un’impronta al futuro del pianeta. Trasformate il mondo con la forza dell’amore, ha detto ad essa Benedetto XVI in chiusura. Se questo suo invito trovasse solo una qualche eco, non ci sarebbe motivo di preoccuparsi per il futuro. CIÒ CHE DÀ COLORE ALLA VITA In 10 mila hanno visitato il Colourdome dei giovani dei Focolari. Il Parco della Pace (Friedenspark) è sicuramente uno dei più bei parchi della città di Colonia, luogo di silenzio e di quiete. Durante i giorni precedenti alla Gmg, però, il parco si è trasformato in un vero e proprio cantiere, perché in ogni angolo si segava, si trapanava, si usavano viti e martelli. Per quattro giorni, 250 giovani dei Focolari hanno costruito il loro Colourdome (cupola di colore), cioè un luogo dell’incontro con Dio e con gli altri, evidenziando come l’amore di Dio illumina gli aspetti della vita (www.colourdome. de). Che cosa dà colore alla tua vita? , era scritto sul pass: i giovani potevano trovare la risposta visitando i sette settori del Colourdome, sette per richiamare l’arcobaleno, gli aspetti diversi della vita: sport, uso dei beni, dialogo tra culture e fedi, dolore, media, natura e cultura, obiettivi. Per fare un esempio, nell’area del violetto, i visitatori venivano dapprima bombardati di immagini e suoni ad alto volume, spezzoni di film e programmi televisivi, notizie e pubblicità; in una seconda stanza tornavano ad apprezzare il silenzio, per poi passare in un terzo luogo ove potevano utilizzare media antichi e moderni per allacciare nuovi rapporti. Anche nell’area del giallo, che aveva per tema il confronto con il dolore, si seguiva un preciso percorso: dopo essere stati messi a diretto confronto con grandi immagini in bianco e nero raffiguranti scene di dolore, i giovani erano invitati a attribuire un nome al proprio dolore personale. Nella stanza accanto erano posti sul pavimento piccoli tappeti di feltro come sedili, sistemati in modo tale da formare una croce. Lì ognuno poteva riflettere sul proprio dolore e affidarlo in qualche modo a Gesù. Nella terza parte c’era l’opportunità di discutere sul tema del dolore. Ancora per fare un esempio, l’area arancio fungeva da Cafè internazional, con bevande, spuntini e la possibilità di incontrare giovani di tutto il mondo. Da non dimenticare la Colourdome- band, costituita per l’occasione, che si alternava sul palco a una coreografia realizzata da 28 giovani, e con una riflessione spirituale sul tema: Essere dono. Fra i momenti più significativi, da ricordare la visita dei due famosi calciatori Kehl e Metzelder, un concerto del Gen Rosso e una serata internazionale con la lettura di un messaggio di Chiara Lubich, che ha incoraggiato i giovani a vivere l’amore scambievole, garanzia di non perdere l’amicizia con Gesù. Gli echi dei visitatori infine sono stati incoraggianti: Da tanto tempo non mi confrontavo più con la mia vita come ho avuto l’occasione presso il Colourdome, o ancora: È vero che siamo un’unica famiglia, nonostante proveniamo da diverse nazioni o professiamo diverse religioni . Ha scritto una persona che abita proprio di fronte al parco: All’inizio ero molto scettico: le costruzioni, la moltitudine di persone, il chiasso fino nelle ore notturne. Poi, man mano che le giornate trascorrevano, sono rimasto colpito dai tanti incontri interessanti, dalla buona organizzazione, dai molti partecipanti, dalla solidarietà, dalla festa senza birra o vetri lasciati in giro, dal rispetto degli orari di silenzio serali. LA GMG IN CIFRE Partecipanti: 1.000.000; nazioni: 197; pernottamento all’aperto: 500.000; sacerdoti: 10.000; vescovi: 800; iscritti: 415.178; italiani iscritti: 101.174; tedeschi iscritti: 83.549; volontari: 27.000; cantanti: 2.450; artisti: 4.000; programmi: 1.000; località: 500; palchi: 80; famiglie ospitanti: 30.000; pasti: 6.000.000; tonnellate di cibo: 500; panini al giorno: 900.000; luoghi smistamento pasti: 130; zainetti distribuiti: 500.000; torri d’acqua potabile: 500; treni regionali straordinari: 1.400; navette: 1.200; pullman: 900; poliziotti: 4.000; wc chimici: 2.000; contatti Internet: 70.540.000; giornalisti accreditati: 8.263.

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