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Persona e famiglia > Noi due

Il tradimento nella coppia

di Serena Scotto d’Abusco

- Fonte: Città Nuova

La rabbia, il dolore, le emozioni. E poi: si può ripartire? E come? E perché?

(AP Photo/Petros Karadjias)

Quando arriva un tradimento all’interno di una coppia, il tempo pare fermarsi. Maria racconta di averlo scoperto un pomeriggio di agosto. Erano tanti i segnali che le stavano apparendo dinanzi ma non riusciva, forse non era pronta, a collegare il tutto e ad arrivare ad una nuova consapevolezza. Fin quando un giorno ha trovato un biglietto nella giacca del marito. Oramai era chiaro: Gianfranco aveva un’amante.

Giulio, invece, ha ricevuto proprio una confessione da Francesca: «Ho avuto una relazione di due mesi con un collega». Una doccia fredda che lo ha lasciato sotto choc per diversi giorni.

Dinanzi a questo tipo di scoperte le reazioni possono essere svariate: c’è chi può sentirsi profondamente ferito e reagisce da subito con un’ intensa rabbia. Chi, invece, si chiude in un silenzioso dolore. Chi cerca subito di trovare una soluzione alternativa andando via di casa, oppure allontanando il coniuge.

Le emozioni possono essere tante e spesso contrastanti tra loro. Può esserci la rabbia e la delusion, ma anche l’intensa voglia di riprovarci perché si è ancora innamorati e non si vuole buttare via tutto quello che si è costruito. Per salvare l’immagine che si aveva del partner, può accadere che avvenga un vero e proprio spostamento della rabbia che si prova verso il coniuge contro l’amante «è stata colpa sua». In altri casi la delusione è così intensa che ci si vuole solo allontanare. Tutte queste emozioni sono lecite e non c’è un modo di reagire più giusto di un altro.

Spesso quando arrivano in stanza di terapia le coppie che si trovano ad affrontare questo particolare momento di crisi la prima domanda che mi pongono è: «Cosa fare in questi casi? È possibile ripartire nonostante sia presente una spaccatura che almeno all’apparenza appare incolmabile?».

Innanzitutto la prima cosa da chiedersi è se entrambi i coniugi siano interessati e disposti a recuperare il rapporto o meno. Non è detto che la risposta sia immediata ed istananea, non siamo macchine che reagiscono a logiche lineari. Ogni esperienza e l’emozione ad essa legata va elaborata, vissuta e compresa prima di poter arrivare ad un punto successivo. Sia chi tradisce che chi viene tradito può essere coinvolto a tal punto da quello che prova da non riuscire subito a comprendere in che direzione vuole andare. Anche questo è lecito e perfettamente normale, bisogna, infatti, darsi tempo e considerare che non ci possono essere soluzioni che portano ad una rapida conclusione del periodo di crisi.

Quello che non deve mancare però, se si vuole provare a ripartire, è la voglia di capire e di provarci da entrambe le parti.

Quando questa voglia è presente si può provare ad intraprendere un percorso. La prima cosa da fare è quella di assumere una logica circolare. Dopo la prima fase che può essere più o meno lunga a seconda delle persone coinvolte in cui si esprimono tutte le emozioni anche se negative e dolorose, si può cominciare a porsi alcune domande fondamentali: «Ci eravamo allontanati già precedentemente come coppia?»; «Questo tradimento cosa ci comunica in termini di funzionamento della nostra famiglia?»; «Ci sono cose, insoddisfazioni accumulate negli anni che non ho mai avuto modo di comunicare al mio partner?»; «Quali possono essere le risorse da cui ripartire?».

Queste ed altre domande generalmente poste in compagnia anche di un aiuto esterno possono essere centrali per cercare di ricominciare. Il tradimento deve essere inteso come una crisi che ci può dare profonde informazioni sul nostro modo di funzionare. Il tradimento può essere un momento di arresto in cui la coppia è costretta a guardarsi negli occhi e a chiedersi «Cosa ci è successo? Perché ci siamo persi?».

Nell’ottica della ricostruzione è di fondamentale importanza abbandonare la logica della vittima e del carnefice. Fin quando ci sarà questo infatti, è possibile che il traditore continui a muoversi guidato da sensi di colpa. Può succedere che dall’altro lato il tradito continui a sentirsi ferito e arrabbiato ed è difficile in questo modo, se non impossibile ritrovare una nuova intesa basata sulla parità e sullo scambio reciproco.

Un altro tema importante è quello del perdono. Solo attraverso un profondo perdono, infatti, sarà possibile ripartire. Bisogna chiedersi «Siamo pronti a perdonarci e a farci perdonare?». solo così, infatti, sarà possibile creare una nuova coppia che abbia come inizio proprio l’esperienza del tradimento. Dove il tradimento, insieme al dolore ed alla rabbia che porta, sarà anche vissuto come un importante trampolino di lancio per ricostruire una relazione molto più autentica.

 

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