Tom Brady leggendario

Il 51°Super Bowl va ai Patriots, dopo una rimonta clamorosa. Il ruolo fondamentale dei quarterback. Nella sfida anche Trump e Lady Gaga. Gli interessi economici e il messaggio del papa

La classe di Tom Brady, giunto al quinto titolo individuale, arricchito anche dal premio di miglior giocatore della finale, manda in orbita i New England Patriots: è loro la 51a edizione del Super Bowl, atto finale del campionato football americano. Gli Atlanta Falcons sono stati infatti battuti ieri notte a Houston 34-28, in una sfida conclusasi per la prima volta nella storia al tempo supplementare: la vittoria, poi, è arrivata in maniera epica, con i Patriots che hanno recuperato una situazione quasi disperata, col punteggio che li vedeva sotto per 3-28 nel corso del 3°quarto.

 

Una rimonta clamorosa, della quale si è fatto alfiere Thomas Edward Patrick Brady, per tutti Tom: atleta meraviglioso, capace a 39 anni di essere ancora l’ago della bilancia in una sfida che si è rivelata tiratissima. Di fronte, nella sfida di Houston, si sono ritrovate infatti la squadra che ha segnato più punti (i Falcons, con una media di 33,9 a partita), contro quella che ne ha fatti fare di meno (i 15,6 dei Patriots). Un incontro così, non poteva che risolversi con un finale thrilling: in questo caso, la classe di Brady è stata fondamentale grazie al meraviglioso lancio con cui ha innescato la corsa del compagno di squadra White, autore del touchdown decisivo.

 

Una finale che dunque, ancora una volta, esalta un ruolo di fondamentale importanza nel football americano, quello dei quarterback: loro sono gli Andrea Pirlo del football americano, gli Xavi che grazie alla loro mirabile intelligenza tattica e alla loro maestria riescono ad applicare al meglio gli schemi dell’allenatore, leggendo la difesa avversaria e trovando il modo migliore per lanciare i ricevitori verso la realizzazione dei touchdown, nome con cui vengono chiamate oltreoceano le mete. Tom Brady, grazie anche a un sorteggio fortunato che nel supplementare gli ha consegnato la palla, ha applicato alla lettera il manuale del perfetto quarterback, lanciando mirabilmente White e ponendo il suo marchio sull’atto finale della stagione NFL.

 

Il successo dei New England Patriots, giunti al quinto Super Bowl della loro storia, mette il timbro su una edizione della finalissima che come al solito ha evidenziato numeri clamorosi: 188 milioni di persone sintonizzate in USA per assistere alla finale, con Houston invasa da 140.000 tifosi: la metà di questi ha avuto il privilegio di assistere alla gara all’interno dell’NRG Stadium. La città texana è stata la vera vincitrice, in termini economici, della kermesse finale del campionato NFL: si calcolano introiti superiori ai 300 milioni di dollari, tra hotel, ristoranti e strutture ricettive.

 

Il Super Bowl, da grande evento mediatico a stelle e strisce, ha ovviamente portato al suo interno quelle che sono le attuali divisioni politiche della società americana. Il presidente Donald Trump, poco prima della finale, aveva pronosticato proprio una vittoria dei Patriots: in molti hanno visto un parallelo tra la sua corsa alle presidenziali e il trionfo in rimonta di Brady e compagni. Lo show nell’intervallo di Lady Gaga, oppositrice di Trump della prima ora, è stato tutto un richiamo ad inclusione e uguaglianza: la cantante si è esibita sulle note di canzoni come This Land is your Land, diventato un vero e proprio inno di chi si oppone al neo-presidente: erano molti, fra l’altro, i manifestanti anti-Trump presenti fuori dallo stadio di Houston.

 

Si capisce dunque come questo evento sportivo, in realtà, sia diventato un grande show, al quale inevitabilmente sono legati anche grandi interessi economici. Quando però si entra in campo, lustrini e fiumi di denaro connessi a queste manifestazioni cessano improvvisamente di essere importanti: e così torna padrone il gesto atletico, la tensione della gara, la volontà di superare se stessi per giungere alla meta, i valori sportivi.

 

Tutto questo non è sfuggito a papa Francesco, abile come sempre a comprendere l’importanza dello sport come portatore di valori che dovrebbero ergersi a guida del nostro stile di vita. In un video messaggio registrato prima della finalissima, il Santo Padre ha ancora una volta dimostrato la sua estrema attenzione per gli avvenimenti che lo circondano, facendosi portatore di un messaggio che tutti dovrebbero far proprio: «eventi sportivi come il Super Bowl di oggi sono altamente simbolici, dimostra che è possibile costruire una cultura dell’incontro e un mondo di pace. Partecipare allo sport – afferma il Pontefice – ci permette di andare oltre il nostro interesse personale, e in un modo salutare impariamo a sacrificarci, a crescere in fiducia e nel rispetto delle regole. Che il Super Bowl di oggi sia un segno di pace, amicizia e solidarietà per tutto il mondo». Miglior Manifesto per lo sport mondiale, probabilmente, non avrebbe potuto esserci.

 

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