T.A. TNTX <3

Oggi Cyrano si sarebbe espresso così: T.A.TNTX <3 (traduzione per quei pochi analfabeti dell’era contemporanea: ti amo tantissimo, cuore mio).
Giovani

«Un bacio è un apostrofo rosa nelle parole t’amo», declamava Cyrano de Bergerac, rapito dall’incantesimo d’amore per la bella Rossana. Il romanticismo ha sempre fatto andare a braccetto la bella espressione poetica e il raffinato senso dell’amor cortese. Di fatto, le cose s’accompagnano, giacché l’affetto e l’amore vanno donati, comunicati, e la bella parola è il modo per recapitare il più nobile dei sentimenti. È una storia antica quanto l’uomo stesso, e continua a ripetere che siamo fatti per volerci bene. Dunque, esso si presenta anche oggi con le sue forme rinnovate, con i modi espressivi all’avanguardia e con i linguaggi tipici della rivoluzione digitale.

 

Apprendo da quella folta schiera di adolescenti che, senza pagare alcun affitto, occupa il mio stato di famiglia, che oggi Cyrano si sarebbe espresso così: T.A.TNTX <3 (traduzione per quei pochi analfabeti dell’era contemporanea: ti amo tantissimo, cuore mio). La risposta sarebbe: IO D+ 😉 (io di più, con un sorriso che fa l’occhiolino). Qualcuno potrebbe storcere il naso, e rimpiangere i tempi di Cyrano. Sbaglierebbe. Oggi le possibilità di amare si sono dilatate al punto da coinvolgere uomini e donne di lingue e alfabeti differenti. La metafora dell’apostrofo rosa, invece, è tanto raffinata quanto poco universalizzabile. Nell’originale francese, per esempio, appare come un punto rosa che si mette sulla “i” del verbo aimer (amare), ma in italiano amare è senza la “i”, per cui è divenuto l’apostrofo di «t’amo». In tedesco, invece, ci sarebbero troppe “i” (e nessun apostrofo: ich liebe dich), e il gran numero di puntini inflazionerebbe la preziosità del bacio. L’inglese ha forme sconvenienti (tonde, sghembe o appuntite: I love you), per cui il messaggio si potrebbe prestare a sottintesi disdicevoli, e in cinese… non lo so, ma potrei mandare qualche utile emoticon, sperando di trovare comprensione. Ecco perché è il turno dei cyber-poeti, di coloro che possono fare poesia avendo a disposizione linguaggi nuovi, e affidandosi a formule astruse come T.A. TNTX <3.

 

A proposito: rovistando qui e là ho trovato che TNTX ha chimicamente a che fare con la tossina del tetano, pericolosissima, ma di recente salita alla ribalta come rimedio contro la depressione, l’ansia e altri disturbi. Urrà! Finalmente possiamo rivolgere segnali affettuosi anche a quelli a cui ci verrebbe meno spontaneo…

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