Sui palchi d’Italia

Una rassegna molto varia nei teatri d'Italia, da Catania a Milano, Roma, Ravenna e Torino
teatro

La Russia del Maly Teatr di San Pietroburgo

Spettacolo cult che consacrò Lev Dodin sui palcoscenici di tutto il mondo, debuttò nel 1990, all’indomani dell’abbattimento del muro di Berlino, mentre nell’est europeo soffiava il vento della perestrojka. Oggi torna in scena in una versione del tutto rinnovata, a partire dal cast, composto dagli attori del Maly e da allievi appena diplomati all’Accademia Teatrale di San Pietroburgo. Protagonista di Gaudeamus è un piccolo contingente militare. In un susseguirsi di scene poetiche e insieme violente, delicatissime ma anche devastanti, Dodin all’epoca intese descrivere l’insensatezza della vita militare – e della guerra – la violenza esercitata dal sistema sul singolo, la crudeltà della vita tout-court. Gaudeamus è uno spettacolo che parla dell’essere umano, degli esseri umani, dei rapporti che li legano gli uni agli altri, del loro modo di rapportarsi al sistema, qualunque esso sia, giusto o ingiusto. Oggi questa nuova versione viaggia nella direzione di una mancanza di significato della vita in senso atemporale e universale. Quel che si vede in scena è il circo della vita”, un viaggio anche nel tempo dalla Perestrojka alla Russia di Putin.Gaudeamus”, regia Lev Dodin,al Piccolo Teatro Strehler di Milano, dal 27 al 31 gennaio.

 

Prima dell’Amleto

Partendo dall’Amleto di Shakespeare, Michele Santeramo racconta cosa succede prima della morte di Re Amleto, analizzando in chiave contemporanea il concetto di potere. Re Amleto è malato: non ha più memoria. Non ricorda niente ma comanda ancora, ha ancora potere di vita e di morte su tutti. Immaginare quel che può accadere prima di quel «vendica il mio brutale e snaturato assassinio» da cui prende vita l’Amleto, significa provare a scoprire intrecci e motivazioni che nel testo scespiriano si affidano solo alla fantasia dello spettatore. Se cambiassero le premesse, la storia di Amleto sarebbe comunque piena di uccisioni, vendette, assassini? E quali sono le storture che si generano in un gruppo stretto dal vincolo familiare e costretto a relazionarsi con il potere?“Preamleto”, di Michele Santeramo, regia Veronica Cruciani, con Massimo Foschi, Manuela Mandracchia, Michele Sinisi, Gianni D’Addario, Matteo Sintucci, scene e costumi Barbara Bessi, luci Gianni Staropoli, musiche Paolo Coletta. A Torino, Teatro Gobetti, dal 26 al 31/1; a Roma, Teatro Argentina, dal 30/3 al 10/4. ProduzioneTeatro di Roma.

 

Stasera Oscar De Summa è in vena

Finalista del premio Ubu 2015 come Migliore novità italiana e Migliore drammaturgia lo spettacoloè il secondo capitolo della “Trilogia della Provincia”, trilogia cheparte dalle vicende autobiografiche dell’autore, dalla vita ad Erchie, piccolo paese pugliese, scenario della formazione del giovane De Summa, nel sud degli anni ’70 e ’80, per parlare di tutta la provincia nazionale, che spesso ha fatto l’Italia più delle grandi città. Un “monologo corale e rock”in cuil’attore incarna se stesso e i tanti personaggi attorno a lui, con pochi gesti in grado di delineare perfettamente caratteri e umori, mentre la musica (di David Bowie, the Doors, Iggy Pop, Jeff Buckley, Pink Floyd, Nick Cave, …) accompagna, sottolinea, affonda o alleggerisce una parola cheoscilla tra amarezza e ironia.Stasera sono in vena”,di e con Oscar De Summa. A Milano, Teatro Ringhiera, dal26 al31.Produzione Corte Ospitale, in collaborazione con Armunia – Festival Inequilibrio

L’ora accanto di Filippo Gili

Lo spettacolo, che nasce dallacollaborazione del regista Francesco Frangipanecon l’autore Filippo Gili per il progetto della “Trilogia di Mezzanotte” iniziata nel 2011,vuole esplorare l’ultraterreno, la morte come dato di fatto che si riaffaccia alla vita, anche se per un’ora soltanto, in una tempesta di emozioni forti che vanno dalla incredulità, alla felicità, alla rabbia, fino alla più totale disperazione per l’ennesimo e ultimo addio.“L’ora accanto (capitolo III)”, di Filippo Gili, regia Francesco Frangipane, con  Massimiliano Benvenuto, Silvia Benvenuto, Ermanno De Biagi, Vincenzo De Michele, Michela Martini, Vanessa Scalera. Produzione Progetto Goldstein in collaborazione con Argot Studio. A Roma, Teatro dell’Orologio,fino al 14/2 all'interno della rassegna DominioPubblico

 

La cagnotte a Catania

Un gruppo di borghesi, appassionati del gioco e annoiati dalla vita in provincia, decide di spendere i proventi accumulati di una cagnotte (il piatto in cui si paga il banco per la mano di carte) in un viaggio a Parigi dove si troveranno al centro di fraintendimenti, coincidenze e equivoci di ogni sorta, fino a dover scappare dalla polizia senza più un soldo. Fino a che circostanze altrettanto casuali non ristabiliscono la tranquillità e svelano i malintesi. La trama è soprattutto un pretesto sopra cui si muovono i personaggi, dando vita a un ritmato dramma musicale dalla comicità amara. “La cagnotte”, di Eugène Labiche, regia Walter Pagliaro, con Pippo Pattavina, Gian Paolo Poddighe, Vittorio Viviani, Giovanni, Argante, Valeria Contadino, Fulvio D’Angelo, Margherita Mignemi, Riccardo Maria Tarci, Alessandro Idonea, Michele Arcidiacono, Pietro Casano, Luciano Fioretto. A Catania, Teatro Verga, fino al 7/2. Produzione Teatro Stabile di Catania

 

La Cina del Spellbound Contemporary Ballet

Il titolo si compone di due termini, «Pathos» e «Ethos», che rappresentano due dei tre termini fondamentali della retorica di Aristotele. Il coreografo cinese di origine tibetana Sang Jijia ha voluto utilizzarli per esprimere due diversi approcci: «Ethos» sottolinea la capacità morale che include anche la conoscenza e la competenza, «Pathos» evoca la passione e il sentimento. Un incontro originale tra il rigore e l’espressività che diventano gli ingredienti di uno spettacolo fondato sulla poetica di una visione artistica che ha radici profonde nel pensiero orientale e si arricchisce delle esperienze della ricerca europea nella danza e nel teatro contemporaneo. Dopo il debutto a Fabbrica Europa 2015, è ora riproposto in una nuova versione con i danzatori della compagnia Spellbound Contemporary Ballet. “PA|ETHOS”, coreografie di Sang Jijia, collaborazione del compositore elettronico Dickson Dee e dei video artist Luca Brinchi e Roberta Zanardo / santasangre. A Ravenna, Teatro Alighieri, il 30 e 31/1; a Brindisi, teatro Verdi, il 2/2.

 

 

 

 

I più letti della settimana

Tonino Bello, la guerra e noi

Mediterraneo di fraternità

Il voto cattolico interessa

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons