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Una strategia per proteggere le foreste europe

di Fabio Di Nunno

Fabio Di Nunno, autore di Città Nuova

La Commissione europea propone una nuova strategia per proteggere e ripristinare le foreste dell’Unione europea, aumentandone quantità, qualità e resilienza.

Le foreste sono ecosistemi preziosi che ospitano una parte importante della biodiversità dell’Europa e contribuiscono alla nostra salute e al nostro benessere attraverso la regimazione delle acque, la fornitura di prodotti alimentari, di medicinali e di materie prime, la riduzione e il controllo del rischio di calamità, la stabilizzazione del suolo, il contenimento dell’erosione e la depurazione dell’aria e dell’acqua. Oltre a fornirci mezzi di sussistenza, le foreste sono anche un luogo in cui svolgere attività ludiche e didattiche e poter godere di momenti di relax.

Ma le foreste rappresentano un elemento fondamentale nella lotta ai cambiamenti climatici e nel contrasto alla perdita di biodiversità, poiché permettono l’assorbimento del carbonio così da ridurre l’impatto dei cambiamenti climatici, in particolare rinfrescando le città, proteggendo da gravi inondazioni e riducendo gli effetti della siccità. Purtroppo, le foreste europee subiscono numerose pressioni di vario tipo, comprese quelle legate ai cambiamenti climatici.

Per questo la Commissione europea ha adottato la nuova strategia forestale dell’Unione europea (UE) per il 2030, un’iniziativa nell’ambito del Green Deal europeo basata sulla strategia europea sulla biodiversità per il 2030. La strategia forestale contribuisce al pacchetto legislativo “Pronti per il 55 %” proposto per ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 e conseguire la neutralità climatica nell’UE nel 2050, cosicché l’UE rispetti il suo impegno ad aumentare l’assorbimento del carbonio da parte dei pozzi naturali, come previsto dalla legge sul clima. Trattando insieme gli aspetti sociali, economici e ambientali, la strategia forestale mira a garantire la multifunzionalità delle foreste dell’UE e sottolinea il ruolo centrale dei silvicoltori.

Il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, al centro, durante una conferenza stampa nella sede dell’UE a Bruxelles, mercoledì 14 luglio 2021. Da sinistra, il commissario europeo per il Green Deal Frans Timmermans, il commissario europeo per i Trasporti Adina Valean, il commissario europeo per l’Economia Paolo Gentiloni, il commissario europeo per l’Energia Kadri Simson e il commissario europeo per l’Ambiente e gli Oceani Virginijus Sinkevicius. (AP Photo/Valeria Mongelli)

Infatti, le foreste rappresentano anche un fattore di sviluppo socioeconomico che garantisce la dinamicità delle zone rurali e la prosperità delle popolazioni che vi risiedono. Le industrie del legno rappresentano il 20 % delle imprese manifatturiere nell’UE, con 3,6 milioni di posti di lavoro e un fatturato annuo di 640 miliardi di €. La strategia forestale dell’UE invita ad ottimizzare l’uso del legname, dando nel contempo la priorità ai prodotti del legno che possono sostituire altri prodotti basati sulle risorse fossili, in particolare i prodotti in grado di durare nel tempo. Del resto, la strategia forestale dell’UE intende dare impulso a un’economia forestale non basata sullo sfruttamento del legname, tra cui l’ecoturismo.

Del resto, vi sono grandi possibilità di incrementare l’uso del legname nel settore edile e di sostituire prodotti di simile utilizzo di origine fossile, cosicché l’ambiente edificato in cui viviamo diventi esso stesso parte del nostro pozzo di assorbimento del carbonio una volta che il legno, che immagazzina CO2, verrà mantenuto e riutilizzato. L’iniziativa nuovo Bauhaus europeo sosterrà progetti innovativi nel campo delle costruzioni in legno.

Attualmente, il 43,5 % dei terreni dell’UE è costituito da foreste o da altre superfici boschive (182 milioni di ettari), che però subiscono sollecitazioni crescenti, causate in parte da processi naturali ma anche dall’aumento dell’attività umana, come la domanda di biomassa, i cambiamenti climatici, l’inquinamento atmosferico e idrico, l’espansione urbana incontrollata, la frammentazione del paesaggio e la perdita di habitat e di biodiversità.

Recentemente la superficie forestale è aumentata grazie ai processi naturali, all’imboschimento, a una gestione sostenibile e a misure di ripristino attivo ma, contemporaneamente, la perdita di copertura arborea ha subito un’accelerazione e lo stato di conservazione delle foreste è ora precario, anche in quel 27 % di superficie forestale protetta che dovrebbe essere maggiormente in salute. Infatti, la strategia forestale dell’UE ribadisce la necessità e l’impegno a proteggere rigorosamente le ultime foreste primarie e antiche rimaste nell’UE. Pur riguardando solo una minima parte delle foreste dell’UE, tale protezione contribuirà a garantire che le principali riserve di biodiversità e gli importanti stock di carbonio che esse rappresentano siano adeguatamente preservati per le generazioni future.

Il commissario europeo per l’European Green Deal Frans Timmermans durante una conferenza stampa presso la sede dell’UE a Bruxelles, mercoledì 20 maggio 2020. (John Thys, Pool Photo via AP)

La strategia forestale dell’UE definisce anche azioni volte a rafforzare il concetto di gestione sostenibile delle foreste relativamente agli aspetti correlati al clima e alla biodiversità, promuove le migliori pratiche di gestione forestale quanto al rispetto del clima e della biodiversità e prevede la fissazione di obiettivi vincolanti di ricostituzione dell’ambiente naturale per le foreste nel quadro della prossima normativa dell’UE sul ripristino dell’ambiente naturale, come annunciato nella strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030.

La strategia forestale dell’UE è accompagnata da una tabella di marcia per la messa a dimora di almeno 3 miliardi di nuovi alberi nell’UE entro il 2030, nel pieno rispetto dei principi ecologici. I cittadini europei avranno la possibilità di seguire i progressi e monitorare l’impianto degli alberi attraverso un sito web e una mappa interattiva online grazie a “Map-My-Tree”, un contatore integrato per il computo degli alberi sviluppato dalla Commissione europea in collaborazione con l’Agenzia europea dell’ambiente.

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