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Stralci di un ricominciare

di Angela Mammana

Settembre è un mese che segna un nuovo inizio, occasione per riprendere in mano la propria vita con nuova consapevolezza.

Psicoterapia (foto Pexels)

Ritornare dalle vacanze estive è sempre un momento di bilancio e rilancio. Per tanti questo periodo di stacco della terapia è buono… A volte, diventa generativo e trasformativo. Come i muscoli, anche la nostra mente ha bisogno di riposo per rigenerarsi.

A., per esempio, si ritrova più forte, lo riconosce; da sempre ha pensato che non poteva e non riusciva a cambiare alcuni meccanismi, come se ci fosse un destino avverso che la portava a stare nella sua sofferenza, a guardare il mondo da uno spioncino, ad essere la “sfortunata”. Ogni problema era un occasione per sentirsi impotente e chiudersi a letto. Eppure, passo dopo passo, scopre che ha le capacità per affrontare le criticità, gli imprevisti. La vita non è un flusso lineare come a volte desideriamo, ma è costellata da eventi non previsti che la rendono più tortuosa, più complessa. Con un sorriso stampato sul volto, se ne va fiera di poter essere se stessa e poter affrontare le sfide di oggi.

M. sta decidendo cosa fare della sua vita professionale e questo cambierebbe anche la città in cui vivere, ricerca “segni” che gli dicano la decisione “giusta”. Ci concentriamo sul suo desiderio, sulla ricerca di cosa vuole veramente, non serve delegare la responsabilità a cose casuali che accadono. Può essere il cuore e la mente a portarci là dove in questo momento è il nostro posto. M. ha un talento messo nel cassetto da tanti, tanti anni. Ogni tanto tira fuori dallo zaino la sua macchinetta, fa qualche foto perché non ne può fare a meno, è un canale espressivo che prima era una professione. Sono accadute delle cose nella sua vita che hanno interrotto questo flusso. Una rottura con qualcosa che gli apparteneva. La creatività è una forma espressiva incredibile, è generativa, è bellezza. Quando qualcosa di creativo si interrompe c’è un dolore da digerire. È nella libertà più piena che la creatività si manifesta. Alcune persone hanno fortemente bisogno di trovare un linguaggio espressivo con cui raccontarsi e raccontare, è quasi una forma di auto-terapia che dona bellezza al mondo. Quando M. guarda l’obiettivo succede qualcosa di magico. Chissà cosa farà M. con la sua macchinetta…

Ritornare alla routine può essere anche capire che qualcosa va cambiato nella relazione coniugale, per prendersi cura della coppia servono dei cambiamenti. Il passo di D. è fidarsi che il marito possa capire che ha bisogno anche di spazi personali dove ritrovarsi. È curare l’amore con intelligenza e profonda intimità del cuore.

Poi, G. che dimentica l’orario della seduta, perché non ci vuole più venire, si è stancato, fa e dice cose oppositive. Sì, perché entrare in intimità in una relazione terapeutica a volte è dura. Immagino che, se non mi sono potuto fidare neanche dei miei genitori, come pensa un’estranea che io possa fidarmi di lei? Eppure, la cornice sicura può dare spazio a nuove esperienze, a legami sicuri…è la relazione che cura!

Poi arriva S. delusa perché sperava che qualcosa cambiasse nella sua situazione sentimentale e agosto non le ha portato consiglio. Si sente l’esclusa, la diversa. È un dolore. Il passo di oggi è accettare di essere se stessa… e che va bene così.

Poi ci sono io, confesso che settembre è un mese particolare: malinconico e speranzoso. Lascio le vacanze e il mare, ma iniziano a zampillare progetti creativi e stimolanti per il nuovo anno. In questi giorni penso a chi si è imbarcato nella flottiglia, al loro coraggioso amore, e seppur non abbia la loro vocazione mi sento vicina a quella navigazione.

Penso che ciascuno di noi ha una barchetta che porta cose buone da donare e navigare tra le onde per tanti è faticoso. Il mio cuore naviga insieme a voi.

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