La siccità sta affliggendo tutta l’Europa, con un impatto terribile sull’agricoltura, l’allevamento, la natura, la vita nelle città grandi e piccole. La grave carenza di precipitazioni ha colpito quasi tutti i fiumi d’Europa, con effetti sia sul settore energetico in relazione alla produzione di energia idroelettrica e al raffreddamento di altre centrali elettriche, sia sul trasporto fluviale. Talvolta le precipitazioni hanno attenuato le condizioni di siccità in alcune regioni d’Europa, ma hanno provocato nuovi problemi, in quanto in alcune zone sono avvenute sotto forma di violenti temporali.
Secondo l’ultima relazione del Centro comune di ricerca della Commissione europea, pubblicata ad agosto, dal titolo “La siccità in Europa”, che aggiorna la valutazione della situazione di siccità in Europa sulla base dei dati e delle analisi dell’Osservatorio europeo sulla siccità, le condizioni di siccità in molte regioni d’Europa rimangono gravi.
In particolare, secondo i dati a disposizione, l’evoluzione e gli effetti della siccità prolungata nell’Unione europea (Ue) confermano la tendenza al peggioramento: il 47% dell’Ue è in condizioni di allerta (cioè le precipitazioni sono state meno del solito e l’umidità del suolo è insufficiente), mentre il 17% dell’Ue è in stato di allarme (cioè la vegetazione e le colture risentono della siccità). Complessivamente, il 64% dell’Europa è in stato di allerta o allarme, il che implica un’estensione delle aree a rischio di incendio in tutta l’Ue.
Gli stress termici e idrici peggiorano le prospettive precedenti, già negative, sulla resa delle colture estive, come riportato nel bollettino MARS del Centro comune di ricerca dell’agosto 2022. Ad esempio, le attuali previsioni di resa per il mais, la soia e il girasole a livello dell’Ue sono, rispettivamente, del 16%, del 15% e del 12% al di sotto della media su 5 anni.
Diversi Stati membri dell’Ue hanno adottato misure di razionamento idrico, in quanto nelle prossime settimane l’approvvigionamento potrebbe ancora essere compromesso. Nei prossimi mesi, fino al novembre 2022, si verificheranno probabilmente condizioni più calde e più secche del solito nella regione euromediterranea occidentale.
Secondo gli esperti del Centro comune di ricerca, l’attuale siccità sembra ancora essere la peggiore degli ultimi 500 anni. A confermare questa valutazione preliminare saranno i dati definitivi disponibili alla fine della stagione. Il Centro comune di ricerca produce informazioni sulla siccità in tempo reale mediante gli osservatori europeo e mondiale sulla siccità, che fanno parte del servizio di gestione delle emergenze di Copernicus.
Mariya Gabriel, Commissaria per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e i giovani, osserva che «una grave siccità in combinazione con ondate di calore ha provocato uno stress senza precedenti sui livelli idrici in tutta l’Ue». Infatti, stiamo vivendo «una stagione degli incendi boschivi sensibilmente più intensa della media ed effetti marcati sulla produzione vegetale». Ella rileva che «i cambiamenti climatici sono indubbiamente più significativi ogni anno» e, per questo, «la Commissione europea e i suoi scienziati stanno lavorando instancabilmente per mappare e studiare questa crisi con le migliori tecnologie disponibili, dallo spazio e sul terreno, e guidano gli sforzi per proteggere l’ambiente e i cittadini dalle emergenze».
Per affrontare la scarsità idrica, la Commissione europea fornisce anche consulenza sul riutilizzo sicuro dell’acqua in agricoltura. Per questo, essa ha pubblicato degli orientamenti volti ad aiutare le autorità nazionali e le imprese ad applicare le norme dell’Ue sul riutilizzo sicuro delle acque reflue urbane trattate per l’irrigazione agricola. In un’Europa destinata a subire fenomeni siccità intensi, l’acqua riutilizzata acquisisce sempre maggiore importanza quale fonte idrica sicura e prevedibile e quale mezzo per ridurre la pressione sulle fonti di acqua e aiutare gli Stati membri dell’Ue ad adattarsi ai cambiamenti climatici.
Il regolamento sul riutilizzo dell’acqua, applicabile dal giugno 2023, stabilisce prescrizioni minime in materia di qualità, gestione dei rischi e monitoraggio delle acque affinché il riutilizzo dell’acqua sia sicuro. Il riutilizzo dell’acqua contribuisce a limitare la pressione sulle acque superficiali e sotterranee e a promuovere una gestione idrica più efficiente, in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo. Analogamente, anche la recente proposta della Commissione europea di rivedere la direttiva sulle emissioni industriali promuove un consumo idrico più efficiente in tutti i processi industriali, tra l’altro attraverso il riutilizzo dell’acqua.
Virginijus Sinkevičius, Commissario per l’Ambiente, gli oceani e la pesca, rileva che «le risorse di acqua dolce sono scarse e sottoposte a una crescente pressione». Del resto, «in tempi di picchi di temperatura senza precedenti, dobbiamo smettere di sprecare acqua e dobbiamo utilizzare questa risorsa in modo più efficiente per adattarci ai cambiamenti climatici e garantire la sicurezza e la sostenibilità del nostro approvvigionamento agricolo». Gli orientamenti pubblicati dalla Commissione europea «possono aiutarci a farlo e aiutarci a garantire la circolazione sicura, in tutta l’UE, dei prodotti alimentari coltivati con acque depurate».
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