Segni tra le pagine

L'Europa è il filo conduttore del nono numero di Città Nuova: da una sintesi dei punti qualificanti delle varie liste in corsa per le prossime elezioni del 25 maggio, al parere degli economisti sul debito pubblico, passando per la riscoperta delle radici culturali europee con il ritratto dello storico Le Goff
Copertina del n. 9 di Città Nuova

L’imminenza delle elezioni per il rinnovo del Parlamento di Bruxelles è un’occasione per sfogliare il nono numero di Città Nuova in chiave europea. Proprio in vista del voto del 25 maggio Marco Fattuzzo delinea una sintesi dei punti qualificanti delle varie liste, fondamento per un voto libero. «Il punto nodale dirimente nei programmi dei diversi partiti – scrive a pagina 16 nell’articolo intitolato "Europee idee a confronto" – pare essere il fiscal compact, ovvero il trattato che impone di avere un deficit pubblico “strutturale” non superiore alle 0,5 del Pil».

Proprio sul “fiscal compact” si sono concentrati i lavori di un laboratorio parlamentare, con incontri periodici con deputati e senatori di partiti diversi, promosso dal Movimento politico per l’unità. Ne dà conto Carlo Cefaloni a pagina 20 nell’articolo "I nemici del buon lavoro". L’impegno del governo italiano di rientrare a una percentuale fissa del 60 per cento del debito pubblico sul Pil è giudicata dall’economista Leonardo Becchetti «una camicia di forza che ci impone uno sforzo di risanamento difficilissimo». Cefaloni riporta quindi il parere di altri economisti: per Stefano Zamagni «ciò che è avvenuto in Europa è l’effetto di errori politici gravissimi. Recentemente Oliver Blanchard, capo economista del Fondo monetario internazionale, con onestà intellettuale, ha preso atto di aver sbagliato i calcoli». Durissima è anche l’accusa che Luigino Bruni, referente del progetto di Economia di Comunione, rivolge alla finanza dominante e speculativa: «Si riporta il capitalismo a un livello feudale dove la rendita diviene il centro del sistema che schiaccia lavoro e imprenditori».

A "Le Goff cantore delle radici europee", è dedicata la bella rievocazione dello storico recentemente scomparso all’età di novant’anni proposta da Elena Granata a pagina 34: «È grazie ai suoi studi in controtendenza che oggi siamo in grado di collocare la singolare nascita della città europea – e dunque dell’Europa – proprio nel frangente di dissoluzione del grande impero e l’alba del Medioevo (…). Si comprende come essa sia stata davvero la madre dell’odierna coscienza europea, il luogo dove sono nate le libertà civili, il mercato, le banche, le prime università, le arti e i mestieri. Le Goff aveva a cuore il destino dell’Europa e la sua crescita umana e spirituale, oltre che politica».

Il saggio “Paolo e l’Europa", edito da Città Nuova, è uno dei tre libri proposti nell’"Invito alla lettura" curato da Elena Cardinali a pagina 45: «Rossè e Vitiello tracciano un percorso storico, esegetico e filosofico sull’apostolo delle genti: un ebreo "intriso" di cultura greca, cittadino romano, che abbraccia la fede cristiana. Il saggio evidenzia il suo contributo decisivo, ma poco noto, alla storia del pensiero occidentale».

Europea è anche la nostra patente di guida la cui procedura di rinnovo, totalmente informatizzata, è illustrata a pagina 25 da Paolo De Maina della preziosa rubrica "Cittadinanza" da lui puntualmente curata: «Il giorno dell’appuntamento (dal medico convenzionato) bisogna portare con sé: la patente da rinnovare, un documento di identità, il codice fiscale, una foto tessera recente, la ricevuta del versamento dell’imposta di bollo e del ticket dovuto alla Asl». Il cittadino riceverà direttamente a casa il nuovo documento plastificato con la foto del titolare aggiornata.

In chiave di cultura europea, tra aperture internazionali della rivista, è da non perdere a pagina 46 il reportage di Fabio Ciardi dall’Irlanda "Un fuoco nuovo su Tara Hill", un itinerario alla ricerca delle radici culturali e dell’arrivo del cristianesimo nell’isola di smeraldo che culmina con la descrizione del Book of Kells, un Evangeliario del settimo secolo conservato al Trinity College di Dublino.

Grecia e Italia: non fanalini di coda dell’economia europea ma «insieme fari di civiltà nel Mediterraneo e insieme nel 2014 alla presidenza del Consiglio d’Europa». Così a pagina 63 Mario Dal Bello introduce una mostra al Palazzo del Quirinale che celebra nell’arte il legame tra i due Paesi mediterranei: "Atene e Roma, un comune destino". «Scorrono secoli – scrive il critico – legati dal filo rosso di un medesimo amore per l’uomo, il suo pensiero, il suo corpo. Un pensiero che ha dato vita alla democrazia in politica e a quel desiderio di armonia di cui tutti noi ancora viviamo e del quale avvertiamo un bisogno sempre più urgente».

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