L’idea del mese di maggio: l’amore reciproco ci realizza

L'amore reciproco ci realizza, l'idea del mese di maggio 2024.
Foto pexels, pixabay.

Sicuramente ognuno di noi ha sperimentato fin dalla nascita, attraverso l’assistenza di chi ha avuto cura di noi, l’amore gratuito. È così che abbiamo imparato anche noi ad amare, con la vita più che con le parole.

Questa esperienza d’amore ci fa capire che amare davvero implica coraggio, fatica e il rischio di dover affrontare avversità e sofferenze. Di conseguenza, chi ama in questo modo sperimenta la libertà e la gioia di chi si dona, ci si sente liberi dall’egoismo che chiude le porte alla comunione con i fratelli e impedisce di crescere nella fraternità e nella verità.

Se ci amiamo l’un l’altro, succede come quando i due poli elettrici si toccano e la luce si accende illuminando quanto ci circonda. Così, l’amore reciproco ci realizza.

Chiara Lubich ci dice che testimoniare questo amore è «la grande rivoluzione che siamo chiamati ad offrire oggi al mondo moderno, in estrema tensione».

Come farlo? come vivere questo amore superlativo? Imparando da modelli riconosciuti a metterlo in pratica, in particolare, ci invita Chiara, nel servizio ai fratelli e sorelle, specie quelli che ci stanno accanto, cominciando dalle piccole cose, dai servizi più umili. Ci sforzeremo di amarli per primi, nel distacco da noi stessi ed abbracciando tutte le vicissitudini e le difficoltà, piccole o grandi, che tutto questo può comportare.

In tale modo non tarderemo ad arrivare anche noi a quell’esperienza d’amore, a quella pienezza di luce, pace e gioia interiore, che ci realizza come esseri umani.

Una giovane donna di nome Santa visita spesso una residenza per anziani. Un giorno, insieme a Roberta, incontra Aldo, un uomo alto, colto e ricco. Aldo guarda le due giovani donne con uno sguardo cupo: «Ma perché venite qui? Che volete da noi? Lasciateci morire in pace!».

Santa non si perde d’animo e gli dice: «Siamo qui per lei, per vivere qualche ora insieme, conoscerci, diventare amici». Ritornano altre volte.

Roberta racconta: «Quell’uomo era particolarmente chiuso, molto abbattuto. Non credeva più nell’amore. Santa è stata l’unica che è riuscita a entrare nel suo cuore, con molta delicatezza, ascoltandolo per ore. Ha pregato intimamente per lui avendolo fortemente nel suo pensiero e nel suo cuore e una volta gli ha regalato un oggetto che lei amava molto e che lui ha accettato». Santa viene poi a sapere che Aldo è morto nominandola.

Il dolore per la sua morte è attenuato dal fatto che è morto serenamente, tenendo fra le mani quel dono che lei le aveva consegnato.

L’idea del mese, sulla base di testi della Parola di Vita, è nata in Uruguay nell’ambito del dialogo fra persone di diverse convinzioni religiose e non religiose, il cui motto è “costruire il dialogo”, e si è diffusa in molti gruppi di dialogo nel mondo. Lo scopo di questa pubblicazione è contribuire a promuovere l’ideale della fraternità universale.  Attualmente L’idea del mese viene tradotta in 12 lingue e distribuita in più di 25 Paesi.

Sostieni l’informazione libera di Città Nuova! Come? Scopri le nostre rivistei corsi di formazione agile e i nostri progetti. Insieme possiamo fare la differenza! Per informazioni: rete@cittanuova.it

I più letti della settimana

Nonni

Grazie, nonni!

Digiunare per la pace

Ci vediamo al CNday 2024

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons