Se cani e gatti trasmettono i vermi ai bambini

Per evitare la diffusione dei parassiti intestinali è bene eseguire due o tre volte l'anno l'analisi delle feci del nostro animale domestico. I consigli del veterinario
cani e gatti

Oggi non è più tanto raro imbattersi in bambini affetti da malattie causate da parassiti intestinali, contratte talora giocando nella sabbia o nei campi frequentati da animali. Si tratta, in questi casi, di zoonosi, ossia, di malattie trasmesse dagli animali.

Infatti, benchè le infestazioni da parassiti possono trasmettersi anche attraverso il consumo di alimenti infestati e non lavati o cotti bene, anche l'igiene del proprio corpo e la cura dei propri animali non vanno sottovalutati. In quest'ultimo caso, un semplice esame delle feci può fornirci molte informazioni sulla salute dei nostri beniamini, soprattutto sullo stato dell'apparato gastrointestinale ed in particolare può confermare o viceversa escludere la presenza di parassiti intestinali.

Ciò nonostante, l'esame delle feci viene spesso dimenticato perchè ritenuto dai proprietari un'indagine di poca importanza, sia perchè viene spesso associato alla sverminazione, ritenuta una pratica esclusiva dei primi mesi di vita, sia perchè sovente si pensa, e non sempre a ragione, che i vermi si vedono ad occhio nudo e quindi si debba intervenire solo in questo caso.

In realtà il consiglio, soprattutto per gli animali che vivono in giardino o che comunque hanno accesso alla strada o anche solo ai balconi o ai terrazzi, è di effettuare un esame delle feci periodicamente (2-3 l’anno) se non altro per prevenire infestazioni sia ai nostri amici a quattro zampe sia a noi. Quindi, non solo sverminare periodicamente i nostri animali, ma sottoporli prima ad analisi delle feci in modo da individuare, in caso di presenza, il parassita infestante e solo dopo somministrare il farmaco idoneo, e questo per due motivi: il primo è che esistono rimedi diversi e specifici per debellare le infestazioni dei vari parassiti, il secondo perchè talora è necessario un dosaggio e tempi di somministrazione particolari per eliminare il parassita infestante.

Quali quindi, i campanelli di allarme che possono indurci a richiedere un esame delle feci accurato? Di sicuro la presenza di diarrea o di feci troppo morbide, poco formate o striate di sangue e/o di muco, dimagrimento o mancato incremento ponderale, debilitazione, vomito, ma anche stanchezza, tosse, presenza di parassiti sul corpo ad esempio le pulci che sono responsabili della trasmissione della tenia.

Con questi sintomi, ma anche in assenza di essi, come si diceva prima, esclusivamente per prevenzione, è possibile raccogliere un campione di feci e portarlo dal veterinario. Le feci devono essere il più fresche possibile, eventualmente conservate in frigo, per poche ore, in quantità non troppo limitate e raccolte in recipienti sterili chiusi. Al medico, poi, il compito di effettuare l’analisi delle feci, decidere se ripeterlo e a distanza di quanto tempo, scegliere la metodica più giusta per la ricerca dei parassiti ed infine optare per l’antiparassitario più idoneo.

(A cura della dott.ssa Letizia D'AvinoCentro medico veterinario "Zoe", via Aldo Moro 75, Somma Vesuviana, Napoli)

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