Perché sono difficili le scelte di coppia?

Scegliere è già un processo complesso per il singolo individuo, ma quando questo avviene in “due” assume alcuni particolari aspetti
ANSA

Ogni giorno ci troviamo ad imboccare una strada diversa, la “scelta” di per sé rappresenta una funzione che implica una direzione da intraprendere, ci porta davanti ad un bivio e a delle conseguenze. Scegliere è già un processo complesso per il singolo individuo, ma quando questo avviene in “due” assume alcuni particolari aspetti. Cosa vuol dire per una coppia fare una scelta?

Innanzitutto, è possibile che apparentemente una determinata decisione colpisca uno solo dei due partner, mentre l’altro ha un ruolo da “spettatore”. A mio avviso, questa percezione, è un bel tranello, perché la scelta di uno dei due condiziona e coinvolge entrambi i partner. Quando la scelta è presa insieme il modo di affrontare tutto il percorso sarà differente. Il singolo partner portando avanti una specifica decisione, avrà dei comportamenti, prenderà degli impegni fuori casa, avrà delle conseguenze che toccheranno anche l’altro partner e toglieranno o daranno tempo alla coppia.

Scegliere insieme è una presa di responsabilità comune, che non deve sfociare nel delegare le valutazioni al partner con maggiore spirito di iniziativa e capacità decisionale, ma presuppone che ci siano due posizioni, due idee relative al “caso”, che si incontrano e si confrontano.

Dall’osservazione sul campo ho potuto notare dei benefici maturati da questa buona abitudine.

I partner volendo scegliere insieme si trovano a dialogare sulla questione da decidere, applicano il metodo socratico della maieutica, questo è già uno scambio e uno spazio di conversazione importantissimo dove si conosce il punto di vista e si analizzano le possibilità. Il confronto di idee diverse alimenta una crescita, in cui si fanno dei passi insieme, si cammina braccio a braccio.  Altro fondamentale aspetto, nel caso in cui la decisione tolga energie al “tempo” della coppia, se la scelta viene fatta insieme il disagio non sarà attribuibile ad uno solo come “causa” del malessere, ma ciascuno si sente fautore e responsabile non attaccando l’altro.

Questo, inoltre, stimola tra i partner comunanza e solidarietà, per cui al di là di chi compie le azioni derivanti dalla scelta, l’altro partner sarà un alleato, anche solo dal punto di vista del sostegno emotivo. Un ulteriore elemento che alimenta questo speciale allenamento dello “scegliere insieme” è la progettualità del Noi, in cui si guarda al futuro in modo armonico e si fanno delle negoziazioni facendo attenzione al bene di entrambi i partner.

Ogni piccola occasione decisionale, “faccio questo o vado lì”, “cambio lavoro” o “accetto questa proposta”, può essere un’interessantissima possibilità di crescita per la coppia, una piccola sfida che può rafforzare il legame e può far camminare unitamente.

Approfittiamo del tempo della scelta per fermarci e gustare lo stare insieme, è possibile che ci venga in mente che l’altro si potrà opporre al nostro desiderio, ma allora domandiamoci qual è il bene per me e per l’altro? Apriamo la mente alle considerazioni dell’altro, mettiamoci scomodi per capire quelle che sono le perplessità, a volte si dovrà perdere anche un’idea e altre volte il partner ci incoraggerà in una direzione sfidante. Al di là della strada intrapresa, sarà un allenamento di coppia, potrà alimentare la felicità del Noi.

 

 

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