Russia Ucraina, follia di una guerra. Diretta streaming di Città Nuova

Incontro on line, diretta You Tube, proposto il primo marzo da Città Nuova nell’ora più buia dell’Europa e del mondo intero davanti alla guerra che divampa in Ucraina

Il primo marzo 2022 segna il momento cruciale per l’Italia con il voto del Parlamento a favore della fornitura di armi all’Ucraina nel conflitto in corso dopo l’invasione in corso da parte delle truppe della Federazione russa. Non solo, quindi, sanzioni per la Russia e solidarietà agli sfollati dalla guerra.

Una scelta già compiuta dall’Unione europea con le dichiarazioni della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen mentre gli spazi negoziali aperti con l’incontro tra delegazioni russe e ucraine a Gomel in Bielorussia non hanno comportato una sospensione dei combattimenti ma la loro recrudescenza.

Nonostante il voto prevalente in sede parlamentare, esiste una forte opposizione da parte di una parte della società civile che è scesa in piazza sabato  27 febbraio contro la guerra con posizioni che sono tuttavia destinata a dividersi di fronte alla chiamata alle armi che può portare fino a scelte estreme fino all’escalation nucleare.

È in tale contesto che Città Nuova propone un approfondimento nella diretta on line prevista per le ore 20.30 con la partecipazione di

Michele Zanzucchi, già direttore di Città Nuova, giornalista di inchiesta con una grande esperienza sul piano internazionale.

Chiara Galbersanini, docente di politica internazionale presso l’Istituto universitario Sophia di Loppiano (FI) e direttrice del Sophia Global Studies

Maurizio Simoncelli, cofondatore dell’Istituto di ricerche internazionali Archivio Disarmo, tra i maggiori conoscitori dei conflitti nel mondo analizzati a partire da una visione di autonomia e indipendenza che contraddistingue l’attività di Iriad da oltre 30 anni

 

In un momento in cui bisogna fare i conti con la storia attuale dove, come ha detto Draghi nella sua informativa in Parlamento, «le liane della giungla entrano nel nostro giardino di pace».

È ora il momento di capire come va interpretato il consueto invito all’unità necessaria nei momenti di crisi estrema come la pandemia, il disastro climatico e la guerra che ci chiama in causa oggi nonostante il principio fondamentale della Costituzione che ripudia la guerra.

 

 

 

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