Rousseff supera le amministrative

Il Partito dei lavoratori (Pt) che sostiene la presidente vince il  secondo turno delle elezioni nonostante l'ennesimo scandalo corruzione
Dilma Roussef

Il secondo turno delle elezioni amministrative conferma la sostanziale tenuta dell’alleanza al governo in Brasile ed una flessione dei socialdemocratici (Psdb), avversari della compagine dell’esecutivo. Il Pt (Partito dei lavoratori) ha vinto il ballotaggio a San Paolo, la più popolosa città del Brasile. Il prossimo sindaco della megalapoli sarà Fernando Haddad, ex ministro dell’educazione, che ha superato con più di dieci punti di distanza José Serra, del Psdb, un avversario storico, che in due occasioni ha perso nelle elezioni presidenziali, prima con l’ex presidente Luiz Inacio Lula da Silva e poi con l’attuale presidente Dilma Rousseff, entrambi del Pt. Un altro alleato del Pt al governo, il partito socialista (Psb), ha vinto in più di 400 città, confermando la sua fase di crescita, mentre il Pmdb, partito di centro tra i più importanti in Brasile, accusa una flessione.
 

Eppure, la vittoria elettorale nelle elezioni amministrative avviene in un momento che si sarebbe detto delicato. È di questi giorni, infatti, la sentenza di condanna, in grado definitivo, del Supremo tribunale federale nel processo per lo scandalo del “mensalao” (mensilità), scoppiato nel 2005 durante il governo di Lula. I giudici hanno considerato colpevoli di aver organizzato un sistema per il quale si pagavano bustarelle per ottere il voto in Parlamento importanti figure del Pt di allora, tra cui José Dirceu, ministro della Casa civile, che in Brasile svolge le funzioni di capo di gabinetto ministeriale, l’ex presidente del Pt José Genuino, e l’ex presidente della Camera dei deputati, João Paulo Cunha, oltre a vari ex legislatori.

La sentenza non ha influito sostanzialmente sull’esito delle elezioni locali e ciò può trovare spiegazioni da un lato nella stessa gestione di governo che, in linea di continuità tra Lula e Rousseff, sostiene una crescita economica senza precedenti accompagnata dall'inclusione sociale. La corruzione, un problema non nuovo in Brasile, è stata poi affrontata allontanando le persone coinvolte sia in quell’occasione che successivamente. All’inizio del suo mandato, infatti, Dilma Rousseff ha espulso dal suo governo una decina di membri, tra i quali vari ministri, in alcuni casi appena sospettati di coinvolgimento in casi di corruzione.

 

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