Rinsaldare l’intimità con Gesù col Vangelo del giorno maggio-giugno

La nuova uscita della rivista "Il Vangelo del giorno" offre nuovi preziosi spunti per la riflessione e la preghiera. Roberto Catalano ed Ezio Aceti commentano per noi le letture ed esperienze e testimoni ci aiutano a metterle in pratica.

Al mattino prima di iniziare a lavorare, o la sera prima di dormire, o in qualunque altro momento della giornata, rinsaldare l’intimità con Gesù ci darà la vera misura dell’amore nei nostri rapporti quotidiani, soprattutto verso gli ultimi, come sottolinea Ezio Aceti, psicologo, che ha curato i commenti del Vangelo del mese di giugno nel Vangelo del giorno di Città Nuova:

«Se volgiamo lo sguardo su Gesù e incontriamo il suo volto e corpo trafitto, scopriremo che lui per primo ci ha guardati e continua ancora oggi a chiamarci al suo amore. È lì per dirci che ha preso dimora dentro di noi, per assicurarci che vuole vivere con noi e in mezzo a noi, per offrirci la sua luce e il suo calore. A lui interessiamo noi e nessun altro! Tutto questo però ci apre il cuore verso gli altri: la sua grazia, infatti, non è intimista e fine a sé stessa, ma è altruista e ci spinge ad aprirci verso chi è più martoriato e flagellato. Perché la lancia che gli ha trafitto il costato è simbolo di tutti i dolori che trafiggono gli innocenti e gli ultimi».

Oltre ai commenti di Ezio Aceti, su questo numero del Vangelo del giorno troveremo quelli di Roberto Catalano, esperto di dialogo interreligioso, e le brevi esperienze sempre nuove e stimolanti, come quella di Francesco che ha accolto in casa un povero senza fissa dimora, cosiddetto Penna, per offrirgli vestiti asciutti durante un temporale: «I miei ci sono rimasti. “Babbo, servirebbero dei vestiti…”. All’inizio non era molto entusiasta, poi però ha procurato un paio di pantaloni, mentre io rimediavo una giacca. Ma la pioggia non accennava a finire… Ed io, tornando alla carica: “Babbo, e se gli dessimo anche un ombrello?”. Anche quello è arrivato. Felice il povero, ma più felice io, perché ci eravamo mossi insieme per aiutarlo. Ma la cosa non è finita lì. Giorni dopo, Penna è tornato per restituirci l’ombrello. Veramente non era quello che gli avevamo dato, era più bello. Era successo che il nostro glielo avevano rubato e qualcuno gliene aveva regalato un altro. Aveva voluto così ricambiare».

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