Drammatiche inondazioni hanno colpito diverse zone di Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo, dopo le piogge torrenziali del 4-5 aprile. La capitale congolese conta 17 milioni di abitanti ed è situata sul fiume Congo, uno dei più grandi al mondo, che attraversa tutto il Paese.
Sebbene alcune zone siano ancora allagate, il livello dell’acqua nella capitale congolese sta gradualmente diminuendo da lunedì 7 aprile e le attività stanno gradualmente tornando alla normalità. Il bilancio provvisorio delle vittime è di 33. Secondo Jacquemain Shabani, vice primo ministra agli Interni della Repubblica democratica del Congo, la maggior parte delle vittime è rimasta travolta quando le loro case sono state spazzate via dalle piogge torrenziali. Ha inoltre aggiunto che 46 feriti sono stati ricoverati negli ospedali e che più di 200 abitazioni sono state fortemente danneggiate o distrutte.
Secondo Daniel Bumba, governatore di Kinshasa, almeno 12 dei 26 municipi di Kinshasa sono stati colpiti da inondazioni e frane. Nel distretto di Matadi-Kibala, un’intera famiglia è rimasta sepolta sotto le macerie di un muro crollato. Le inondazioni hanno inoltre lasciato gli abitanti di gran parte di Kinshasa alle prese con la scarsità d’acqua, dopo che le stazioni di pompaggio e trattamento delle acque della città sono state allagate.
Nella notte tra venerdì e sabato scorsi hanno iniziato a cadere piogge torrenziali, provocando l’esondazione del fiume Ndjili, che ha sommerso centinaia di edifici. Anche la vicina provincia del Congo Centrale è stata colpita.
L’acqua ha rapidamente bloccato l’accesso a metà città. Centinaia di famiglie intrappolate nelle loro case sono state evacuate. La strada principale che porta all’aeroporto, e che collega Kinshasa al resto del Congo, è stata danneggiata dalle inondazioni. Alcune strade di accesso sono rimaste bloccate e il traffico veicolare è stato limitato. La strada che collega Kinshasa alla città portuale di Matadi è quasi completamente interrotta all’altezza della cittadina di Kasangulu.
“È la prima volta che vedo un tale disastro. Non ho mai visto niente del genere”, ha detto un venditore ambulante. Sono stati avviati lavori di emergenza per pulire le canalizzazioni, ricostruire le strade danneggiate e riparare le condutture dell’acqua. Ma nel sud della capitale, in particolare a Mont-Ngafula, la situazione resta critica.
Kinshasa non è nuova a situazioni del genere: negli ultimi anni, la capitale della Repubblica Democratica del Congo è stata regolarmente colpita da condizioni meteorologiche avverse e spesso da inondazioni mortali.
Costruzioni realizzate in modo anarchico, strade sterrate, assenza e scarsa manutenzione dei canali di scolo: questa nuova tragedia evidenzia ancora una volta la vulnerabilità della capitale alle precipitazioni. Almeno 120 persone erano morte nel dicembre 2022 proprio a Kinshasa in seguito ad una delle peggiori inondazioni degli ultimi anni.
Per dare accoglienza agli sfollati, le autorità hanno aperto un centro di pronto soccorso presso lo stadio Tata-Raphaël, nel cuore della capitale. Sono state messe a disposizione due grandi palestre. E continuano ad arrivare aiuti, soprattutto acqua, succhi, cibo e generi di prima necessità.
Hanno fatto visita ai rifugiati anche diversi funzionari, tra cui il presidente Tshisekedi e la First Lady, che sono stati contestati da alcuni dei presenti. All’inizio di questo mese, l’agenzia meteorologica della RdC aveva annunciato che erano previste forti piogge ad aprile ed anche a maggio.
Secondo l’Istituto di architettura e urbanistica di Kinshasa le inondazioni sono da ascrivere ad un’urbanizzazione senza regole ma anche alla crisi climatica, che ha aumentato l’intensità delle piogge.