Avere una relazione di coppia sana e soddisfacente è fonte di benessere per la persona e per la famiglia nel suo insieme. Nel periodo del fidanzamento si fantastica spesso su come sarà il rapporto, ci si augura di sperimentare in esso sintonia, passione e tenerezza, di poter comunicare apertamente senza ferirsi, di sostenersi a vicenda nei momenti difficili.
Tuttavia la vita quotidiana – con i suoi ritmi incalzanti (come accade spesso nelle famiglie con bambini piccoli), o al contrario, troppo monotoni (come può accadere in una coppia avanti negli anni) -, può minacciare l’equilibrio e la salute della relazione.
Quali sono i fattori che contribuiscono a rinsaldare il legame di coppia in modo da poter affrontare uniti le piccole e grandi tempeste della vita?
1. Avere chiara l’importanza della comunicazione. Il modo con cui comunichiamo un messaggio può influenzare molto l’impatto che esso avrà sulle emozioni dell’altro e quindi anche sulla relazione. Gli aspetti non verbali, come il tono e il volume della voce, la gestualità, lo sguardo, possono tramutare il significato che sarà attribuito al nostro messaggio. Pensiamo ad esempio alle situazioni in cui uno dei due partner critica o sminuisce l’altro, anche se con la buona intenzione di stimolare un cambiamento in lui/lei. In realtà questo “processo” non fa altro che spingere l’altra persona a mettersi sulla difensiva. Lo trasforma nell’avvocato di se stesso; lui o lei farà, dunque, di tutto per dimostrare le proprie ragioni e di confutare quelle dell’altro/a.
La dinamica “io ho ragione-tu hai torto” è estremamente dannosa per la relazione. Ciascuno di noi infatti sente la spinta a proteggere la propria auto-stima, quando percepisce che essa è minacciata. È molto più utile e costruttivo comunicare all’altro le emozioni che stiamo provando in relazione ad un episodio accaduto o ad un comportamento che ha messo in atto. In questo modo eviteremo critiche o giudizi generici che minano la sua auto-stima, riuscendo tuttavia a comunicare il nostro vissuto.
Se vogliamo promuovere un cambiamento nell’altro, possiamo ad esempio dire cosa ci piacerebbe sperimentare nel rapporto di coppia, prendendo a nostra volta un impegno nei confronti dell’altro.
2. Avere delle aspettative flessibili e realistiche riguardo all’altra persona. La nostra mente spesso produce aspettative irrealistiche riguardo al nostro partner e alla relazione. Se rimaniamo rigidamente legati ad esse, qualunque deviazione o cambiamento verranno giudicati negativamente. Un altro meccanismo altrettanto insidioso è quello del confronto, quando ad esempio confrontiamo il nostro partner con altre persone o la nostra relazione con quella di altre coppie, che potranno apparirci migliori della nostra. Se rimaniamo inconsapevolmente intrappolati in questo meccanismo del confronto, esso può produrre frustrazione, rabbia o tristezza.
Al contrario, quando siamo disponibili ad accettare le imperfezioni e le fragilità nostre e del partner, capacità che non è per nulla scontata, abbiamo la possibilità di perdonare e di perdonarci, di tollerare che l’altro la pensi diversamente da noi, o che entrambi possiamo fare degli sbagli.
3. Saper riconoscere e attraversare i vissuti difficili. Secondo il modello dell’Acceptance and Commitment Therapy (conosciuta anche con l’acronimo ACT) lo stress, la distanza emotiva e il conflitto all’interno della coppia spesso si sviluppano e si mantengono a causa del tentativo da parte di ciascun partner di controllare o evitare a tutti i costi le proprie emozioni difficili. Proviamo a chiarire con alcuni esempi: se parlare di un determinato argomento in passato ha portato ad un conflitto o a una certa freddezza nel rapporto, uno dei due partner potrebbe evitare di toccare nuovamente l’argomento, creando così una distanza comunicativa. Un altro esempio potrebbe essere evitare l’intimità fisica per paura di essere respinti. In alcune coppie può persino accadere di ridurre la condivisione di alcune attività per il timore di innescare il conflitto. Un errore ancor più grave può essere quello di nascondere qualcosa (come ad esempio l’aver fatto una spesa o aver commesso un errore) per paura che l’altro disapprovi e si arrivi ad un litigio. In questi casi è importante imparare a riconoscere ed affrontare le proprie paure, senza cadere nella trappola dell’evitamento (fuggire dalle situazioni per evitare di soffrire). Tornando agli esempi precedenti, uno dei due partner potrebbe accorgersi che affrontare un determinato argomento lo rende nervoso, ma decidere comunque di parlarne, accettando di provare quell’emozione difficile, al fine di mantenere una comunicazione genuina e autentica con l’altro/a.
4. Fare ciascuno la propria parte per sostenere e nutrire la condivisione e l’intimità di coppia. Tante volte lo stress che si sperimenta nella vita quotidiana ci porta a vedere la coppia come un rifugio nel quale ricevere nutrimento, cura e affetto per recuperare il nostro benessere. Questo atteggiamento è naturale ed ha certamente degli aspetti positivi. Tutti desideriamo ricevere sostegno e cura dall’altro/a. Tuttavia se entrambi i partner sono nella disposizione di ricevere, senza riuscire ad esprimere in modo genuino ed empatico questo bisogno, e senza dare per il proprio personale contributo alla relazione, è facile che si arrivi ad una situazione di stallo: ciascuno dei due attende un gesto di cura, di tenerezza o di intimità da parte dell’altro. Se questo non arriva, si innesca la delusione, che a sua volta spinge alla chiusura e/o al distanziamento emotivo. Per non cadere in questa trappola, è importante diventare consapevoli delle proprie aspettative e capire che nell’altro si è attivato un meccanismo simile.
Questa consapevolezza può darci il coraggio di iniziare per primi a mettere in circolo la tenerezza, la vicinanza emotiva, l’attenzione ai bisogni dell’altro. Non è necessario pensare a gesti eclatanti: anche un abbraccio o un sorriso possono essere un ottimo punto di partenza. Essi saranno come un olio che lubrifica e sblocca il meccanismo che si era inceppato. È probabile che questo spinga l’altro a fare lo stesso.
Mantenere sana la relazione di coppia è un lavoro che richiede energia e coraggio, non possiamo aspettarci che questo accada solo per effetto della scelta compiuta inizialmente, né possiamo delegare l’altro partner a fare la maggior parte del lavoro, in quanto questo porterà, prima o poi, ad uno sbilanciamento del rapporto, producendo sofferenza in entrambi.
Ricordiamoci dunque di valorizzare l’altro, apprezzando ciò che fa per noi, ed evidenziando le caratteristiche che lo rendono speciale. Cerchiamo di lubrificare spesso il rapporto con l’olio della tenerezza e della condivisione emotiva, senza cadere nella trappola delle aspettative eccessive e dell’evitamento.