Quando lo stilista rende omaggio al tricolore…

Al Vittoriano un'esposizione fa rivivere gli antichi fasti del tricolore, reinterpretandolo secondo la creatività degli stilisti. Nella foto, l'opera di Cavalli.
mostra omaggio al tricolore

Torino, 17 marzo 1861: Vittorio Emanuele II, sovrano del Regno di Sardegna, assume il titolo di Re d’Italia per sé e per i suoi successori; nasce il nuovo Stato Italiano, che sostituisce gli antichi stati regionali. L’Italia sceglie come proprio simbolo rappresentativo la bandiera verde, bianca e rossa.

La storia del nostro Paese è complessa e forse ancora non del tutto dispiegata, ma niente toglie valore al Tricolore, che rimane un segno di “casa”  per ogni italiano nel mondo.

È forse questo il senso primo e ultimo di un’originale mostra che si è aperta il 3 novembre scorso a Roma, presso il Sacrario delle Bandiere delle Forze armate al Vittoriano, dal titolo Omaggio al Tricolore.

 

L’esposizione racconta il passato e il presente della nostra bandiera attraverso tre percorsi: il primo ripercorre le origini e l’evoluzione del vessillo attraverso documenti e reperti storici, mentre il secondo è dedicato ai Cofani Portabandiera appartenuti alle unità navali, ormai non più in servizio e che, dal 1861 ad oggi, sono stati impiegati in pace come in guerra su tutti i mari del mondo. E fin qui, mi perdonino gli organizzatori, non c’è niente di nuovo: i due percorsi mostrano reperti soprattutto storici che hanno fatto l’unità nazionale. Allo stesso tempo, però, la loro esaltazione rischia di trasmettere un messaggio fin troppo riduttivo sulle reali cause e modalità che hanno portato l’Italia a divenire un’unica nazione, dando alla questione militare un significato  centrale, eliminando altri valori che appartengono tipicamente al nostro popolo quali la pace, la solidarietà, la fraternità e l’aiuto reciproco, la ricerca di una bellezza che comunque tutto il mondo ci riconosce.

 

Più interessante è invece il terzo percorso, organizzato in collaborazione con la Camera nazionale della moda italiana,  che offre 24 interpretazioni del Tricolore disegnate dai più grandi stilisti italiani. Ed ecco Frankie Morello, Laura Biagiotti, Trussardi, Ferragamo: sono solo alcuni grandi nomi che hanno prestato la loro creatività realizzando bandiere vivaci, nuove, estrose, ora con applicazioni termoadesive, ora più raffinate con cachemire o iuta. Rivisitazioni interessanti che non pretendono di dare una lettura a senso unico della storia, ma di proporre un percorso innovativo per il nostro presente, rendendo attuale e vivace il messaggio più profondo insito in quei semplici tre colori.

Roma, Vittoriano. Fino al 6/1

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