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Firme > Puntino azzurro

Estinzione di massa

di Luca Fiorani

I viaggi nello spazio richiedono tempo e sono pericolosi, come dimostrano le esplosioni di StarShip, la navicella candidata a trasportarci su Marte. E come si nutriranno gli astronauti negli anni necessari a raggiungere il pianeta rosso? Alcuni visionari hanno proposto di sviluppare un habitat naturale nella navicella spaziale, in grado di fornire ossigeno, acqua e cibo. Alcuni ricercatori hanno lanciato nel 1991 il progetto Biosfera 2: 8 persone sono state rinchiuse ermeticamente in un sistema di 1,3 ettari che comprendeva boschi, laghi, fiumi, deserti e oceani in miniatura che avrebbero dovuto fornire loro di che vivere.

Tuttavia, per ragioni sconosciute, l’ossigeno cominciò a scomparire, i livelli di anidride carbonica e di monossido di azoto salirono a livelli allarmanti, i parassiti soffocarono le colture, l’acqua fu inquinata, gli uccelli scomparvero e gli scarafaggi e le cavallette presero il sopravvento tra gli insetti che si estinsero quasi tutti, compresi gli impollinatori, portando alla scomparsa di quasi tutte le piante. Rimangono attuali le parole di J. Cohen e D. Tilman a proposito di questo fallimento: «Nessuno sa progettare sistemi ingegneristici che forniscano servizi utili per lo sviluppo dell’uomo come gli ecosistemi naturali fanno gratis».

Sappiamo ancora poco delle complesse reti relazionali che sostengono la vita sulla Terra e sottovalutiamo questo tesoro che riceviamo in dono. In miliardi di anni di evoluzione e interazione, gli organismi hanno sviluppato un equilibrio in cui tutti i pezzi del “puzzle” sono significativi. L’enorme gamma di “colori” nella tavolozza della vita è nota come “biodiversità”. I colleghi dell’ISPRA, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, la definiscono come «la ricchezza di vita presente sulla terra: i milioni di piante, animali e microrganismi, i geni che essi contengono, i complessi ecosistemi che essi costituiscono nella biosfera».

Questa formulazione ci ricorda che siamo ricchi grazie ai doni che riceviamo dalla natura, che tutti gli esseri – anche quelli microscopici – svolgono un ruolo importante nel pianeta, che la vita ha sviluppato una ricchezza di informazioni incapsulate nel DNA nel corso di miliardi di anni e che gli esseri viventi, così come i fattori inanimati, formano reti relazionali complesse. La biodiversità è importante perché migliora la capacità di un ecosistema di sopportare le perturbazioni: anche se alcune specie vengono danneggiate, la presenza di molte altre aumenta le possibilità che un certo numero di esse sopravviva.

Purtroppo, la nostra civiltà sta causando una tale perdita di biodiversità che gli scienziati prevedono la sesta estinzione di massa nella storia della Terra. Per affrontare il problema, nel 1992 è stata adottata a Nairobi la Convenzione sulla diversità biologica. Nel 2010 la Conferenza in Giappone ha formulato i 20 Obiettivi di Aichi. Nel 2020 l’Onu ha ammesso che nessun obiettivo è stato raggiunto. Sessantacinque milioni di anni fa, (ultima estinzione di massa) sono scomparsi i dinosauri: questa volta toccherà a noi?

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