Pollica, la risposta della gente

Dopo l'uccisione del sindaco Vassallo per mano della criminalità organizzata, la cittadinanza non ha fatto attendere la sua risposta.
Vassallo sindaco di Pollica

La cittadinanza è sconvolta, le stanze del sindaco sono sotto sequestro, le forze dell’ordine sono al lavoro, la bandiera blu, simbolo di Pollica, è listata a lutto. Due giorni dopo l’uccisione del sindaco Angelo Vassallo, l’Italia intera si interroga sull’efferato omicidio di questo pubblico amministratore, da anni impegnato nella lotta alle illegalità e nella protezione dell’ambiente. E mentre gli inquirenti battono il territorio e controllano file e documenti, seguendo la pista della camorra, la gente sta cominciando a risvegliarsi dal torpore nel quale era caduta.

 

Quando ieri mattina si è diffusa la notizia dell’agguato, i commercianti hanno spontaneamente abbassato le serrande in segno di lutto per colui che ha trasformato questa terra nella perla del Cilento. Qui la raccolta differenziata funziona. Qui si rispetta il piano regolatore. Qui i turisti danarosi sono sempre più numerosi. Qui, evidentemente, la criminalità ha mire troppe alte per essere frenate dal “no” di un semplice amministratore, e probabilmente ha voluto ammonire chi intendeva imitarlo.

 

Ora la risposta la dovrà dare la gente. La sua gente, che stasera alle 18.30 parteciperà alla fiaccolata organizzata dall’amministrazione comunale. L’appuntamento è in località Torre Caleo, nella frazione di Acciaroli. Da lì il corteo attraverserà il centro storico fino a raggiungere il luogo dell’omicidio, la strada che porta al depuratore. E mentre cresce lo sdegno, si moltiplicano i messaggi di solidarietà e di cordoglio sulla pagina Facebook di Vassallo. Come quelli di Aniello D’Angelo («che i proiettili non facciano paura, ma generino coraggio di difendere questo lembo di paradiso»), di Armando Mazzei («mi hai sempre detto di difendere il territorio, che è la nostra ricchezza. Tu lo hai difeso dando la tua vita»), di Maria Rosaria Vitiello («un gesto tanto efferato non deve distruggere la speranza e l’affamata voglia di legalità che chiedono le nostre comunità. Non possiamo abbassare la testa, che il tuo esempio e quello di tanti che hanno perso la vita in nome della giustizia e del rispetto delle regole ci accompagni sempre»).

 

Non manca chi propone di boicottare i “poteri forti” a cui forse Vassallo aveva dato fastidio. Ma nelle parole della gente rivive soprattutto un modello, un punto di riferimento, un uomo umile che, nonostante le difficoltà, è andato avanti per la sua strada per il bene del suo paese. «Pochi giorni fa – scrive Carlo Banco – parlavamo dei nostri figli che hanno scelto di vivere qui, che con grande sacrificio hanno investito il loro lavoro nella loro terra. Ci siamo detti che dovevamo continuare a combattere per loro, per tenere lontani coloro che volevano appropriarsi di questo territorio per i loro loschi affari. Questo è stato il tuo insegnamento e in nome tuo dobbiamo continuare su questa strada per non rendere vano il tuo lavoro e il tuo sacrificio».

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