Per una città a misura di famiglia

Ha preso il via a Parma con la giornata del 15 maggio una serie di progetti promossi dal Comune per favorire la crescita delle relazioni tra cittadini. Un tassello che si aggiunge ad iniziative già avviate.
parma

Può sembrare strano, eppure al di là della crisi economica che ci vede tutti un po’ più poveri, nella nostra società vi è un’altra povertà molto diffusa: quella delle relazioni. Nessuna città ne è esente. Anche a Parma, ricca per la cultura, l’arte, la gastronomia, i cittadini spesso vivono in una profonda solitudine. È questo il motivo che ha spinto il suo sindaco, Pietro Vignali, ad impegnare cuore e mente per crescere in questo rapporto soprattutto in riferimento alle famiglie. «Avvertiamo – sostiene Cecilia Maria Greci, delegata all’Agenzia per la famiglia – che dobbiamo affiancare e sostenere le famiglie come dei compagni di viaggio, pronti a condividere un cammino quotidiano per garantire un futuro più sereno».

 

L’obiettivo del comune di Parma si sintetizza nello slogan “Insieme per una città a misura di famiglia”, e si declina in numerosi progetti e iniziative. In occasione della festa della famiglia, celebrata lo scorso 15 maggio, nella città emiliana ha preso il via un ricco programma di eventi che si snoderà per tutto il mese: proiezioni di film, animazione per bambini in piazza, sport insieme, convegni, e tanti altri appuntamenti per crescere nello spirito semplice di famiglia che lega tutti. Proposte che si rifanno ai dieci progetti che il comune porta avanti dal 2007 come città pilota per tutta Italia.

 

Proprio in questi giorni i due laboratori famiglia aperti l’anno scorso hanno spento la loro prima candelina. Si tratta di luoghi dove “couscous e parmigiano” si incontrano, spazi aperti in cui figli e genitori possono recarsi e divertirsi cucinando, manipolando l’argilla, cantando, realizzando qualcosa con la carta riciclata, cimentandosi in un laboratorio di falegnameria… E poi vi è la grande scoperta di un luogo dove prendere e dare hanno la stessa valenza: «Si avverte – sostiene una mamma – il senso di scambio in generale: ci si sente utili e si ha in cambio altro». Il tutto è condito da rapporti sereni, senza formalità né impostazioni.

 

Nonostante il lavoro sia appena iniziato, già si intravedono i suoi orizzonti: i laboratori possono costruire relazioni che si ampliano e crescono prima nel quartiere e poi nella città. Non servono manuali, e tra l’altro non ce ne sono, ma occorre una dose massiccia di apertura agli altri scorgendo le differenze che ci sono e valutandole come punti di forza. Sarà così che Parma diverrà ricca per la qualità dei rapporti.

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