Per “librarsi” in volo

La lettura come occasione di conoscenza, finestra sul mondo, strumento per dialogare. La “Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore” è un’occasione per riscoprirne il piacere

Qual è l’oggetto più virtuale, in grado di catapultare verso mondi infiniti? Il più smart e durevole nel tempo? Il più comunicativo e interattivo, ma in grado, al tempo stesso, di creare spazi intimi e personalizzabili? E in molti casi terapeutico, senza alcuna controindicazione? L’oggetto in questione, con tali e tanti altri illimitati poteri, è fatto di carta. E ogni anno, il 23 aprile, gli viene dedicata una festa in tutto il mondo, la Giornata del libro e del diritto d’autore. Originariamente celebrata solo in Spagna (era stato Alfonso XIII di Borbone a istituirla nel 1926), dal 1996 è diventata internazionale per volontà dell’Unesco, nel giorno della ricorrenza della morte, avvenuta nel 1616 (pare a poche ore di distanza uno dall’altro, ma forse si tratta solo di un’azzardata fantasia) di tre grandi della letteratura mondiale: lo spagnolo Miguel de Cervantes, l’inglese William Shakespeare e il peruviano Inca Garcilaso de la Vega.

La ricorrenza è particolarmente sentita in Catalogna, dove è diventata occasione di un appuntamento di grande richiamo: ogni 23 aprile, festa di San Giorgio, i librai usano regalare una rosa per ogni libro venduto, e a Barcellona la tradizionale passeggiata per le Ramblas, invase di banchetti pieni di libri di ogni sorta, è uno degli eventi più suggestivi dell’anno. Nel Regno Unito e in Irlanda i festeggiamenti raggiungono l’apice con la World Book Night, durante la quale volontari e appassionati portano migliaia di libri nelle carceri, nelle case di cura, nei rifugi per senza fissa dimora o a persone che per vari motivi non possono leggere con regolarità.

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In Italia l’evento dà il via a Il Maggio dei libri (www.ilmaggiodeilibri.it), una grande campagna promossa dal MiBAC per diffondere il gusto di dedicarsi alla lettura. Ma le iniziative per contagiare con questo virus benefico sono disseminate lungo tutto l’anno: “Il Libraio”, una delle riviste del settore più diffuse, ha stilato un calendario delle fiere e festival italiani dedicati al tema: oltre 120! Eppure…il nostro Paese rimane tra gli ultimi nella classifica europea per percentuale di lettori: soltanto Cipro, Romania, Grecia e Portogallo occupano posizioni più basse (Istat 2018). Mentre, guarda caso, le nazioni europee più civilizzate, con una migliore qualità della vita e un’efficienza diffusa, come Svezia e Danimarca, sono quelle in cui si legge di più.

Alla Giornata è sempre abbinata, per un anno, la scelta di una capitale mondiale del libro, nominata dall’Unesco e dalle organizzazioni che rappresentano editori, librai e biblioteche in base alla capacità di realizzare programmi di qualità per la promozione della lettura. Quest’anno la città designata, dopo Atene nel 2018, è la multietnica Sharjah, negli Emirati Arabi Uniti, con un programma che fa della lettura un motore di inclusione sociale.

Libro e diritto d’autore: di recente il binomio ha registrato un passo avanti sulla strada della tutela della creatività. Il Parlamento europeo ha infatti approvato una nuova direttiva sul copyright, che adatta la legislazione vigente anche al digitale. Dopo tre anni di battaglie e una guerra di lobbying tra le fazioni opposte, ora finalmente i giganti del web, in particolare Google, Facebook e Youtube, sono obbligati a pagare ai creatori e agli editori di notizie i contenuti coperti da diritti d’autore e distribuiti su internet. In un mondo che per effetto della disintermediazione del web ha perso una precisa linea di demarcazione tra contenuti editoriali liberi e pubblicità, tra cultura e marketing, è una bella vittoria per la creatività, l’indipendenza e la pluralità delle idee.

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