Per Bankitalia un concorso nazionale

La disputa sulla scelta del nuovo governatore impegna il Paese dal Nord al Sud. Ilare riflessione di un collaboratore
Banca d'Italia

Con la presente la invitiamo a voler comunicare allo scrivente un nominativo di suo gradimento da candidare a nuovo Governatore di Bankitalia. La miseria, questa è davvero bella! Sulla busta l’affrancatura porta il timbro delle poste di Fiumicino. La carta è quella intestata del Ministero.

 

Leggo. Giro e rigiro il foglio, ma la richiesta è questa. Telefono al segretario della Presidenza che mi conferma l’apertura del concorso nazionale, in seguito ad un’affermazione del senatur lumbard: «Il leader della Lega, Umberto Bossi, preferisce sia l’attuale direttore generale del Tesoro, Vittorio Grilli, a succedere a Mario Draghi in Bankitalia, piuttosto che il direttore generale di via Nazionale, Fabrizio Saccomanni. Non fosse altro perché è di Milano». Questa la motivazione che ha convinto il Governo a lanciare un concorso nazionale. Le caratteristiche sono le elencate in fondo al bando, che si può trovare nel sito del ministero di Brunetta, dove sono colà deposti tutti i moduli di concorso. E tutto per accelerare e semplificare il lavoro, sennò toccherebbe farlo fare ai precari: razza ad oggi già troppo nominata e troppo in vista.

 

Ma come fa Cesarina, ottantenne da Belvedere Langhe ad indicare il suo candidato, lei che non ha il computer? Eppure il nome lo l’ha. Ed è pure prestigioso. Mi telefona disperata e mi confida che Pasquale ha sempre abitato a Belvedere e da quando era ragazzino ha sempre fatto il sacrestano in parrocchia, raccogliendo pure le offerte alle messe festive e feriali. E soprattutto le ha sempre consegnate fino all’ultimo centesimo ai vari arcipreti che si sono succeduti nel governo della parrocchia. Pazienza…

 

A Elva in alta Valle, comune che ha rischiato la soppressione estiva, perché di abitanti non ne aveva mille, ma 75, han trovato il modulo e l’hanno compilato in tutte le sue facciate. Là hanno candidato Pier, pastore da una vita. Lui ha sempre contato le pecore, di giorno al pascolo, e di notte per dormire. Un contabile nato! A Dronero non han fatto una grinza, loro han già dato Giolitti e Dogliani pure ha già dato Einaudi. In Genova città non si sono lasciati provocare: Emu già detu, alludendo ai vari Profumi della cronaca odierna. A Nettuno, Katia insiste perché sia Martin il pescatore. L’ha candidato perché non gli ha mai fatto un centesimo di sconto sulla sarde da fare impanate.

Carlo invece vorrebbe in via Nazionale Cettina, quella che vende banane alla stazione. Da sempre ha il banco di banane e solo banane all’uscita principale della Centrale, e da sempre le vende ad un prezzo inferiore rispetto a tutti. Un giorno Bruno ne comprò un chilo, volle pesarlo a casa, ma anziché un chilo s’accorse che erano settecento grammi. Tornò e protestò. La signora lo rassicurò dicendo che era l’Iva. Cettina ha in cuore anche l’Iva e un governatore donna non sarebbe mica male.

 

Per farla breve, nel giro di pochi giorni sono arrivate oltre 5 mila domande di candidati a Governatore. Tra il fumo del sigaro del senatur e la brillantina di Tremonti, pare che sia arrivato comunque un secco no. Sembra infatti che Bossi voglia assolutamente un governatore milanese per Bankitalia. Unica alternativa accettabile sembra che possa passare un candidato che sappia cucinare il risotto allo zafferano e gli ossibuchi

I più letti della settimana

Tonino Bello, la guerra e noi

Mediterraneo di fraternità

Il voto cattolico interessa

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons