Il patto europeo per le competenze è un’iniziativa sviluppata nell’ambito dell’agenda europea per le competenze; lanciato il 10 novembre 2020, il patto per le competenze riunisce tutte le realtà che possono contribuire a identificare le competenze necessarie al mercato del lavoro e assumere impegni per la riqualificazione dei lavoratori, sostenendo le transizioni verdi e digitali e promuovendo strategie di crescita locali e regionali. Il patto delle competenze rappresenta anche un importante contributo all’Anno europeo delle competenze.
Ad oggi, il patto per le competenze ha aiutato in modo significativo le imprese e i lavoratori di tutta Europa a promuovere la formazione professionale. Secondo una recente indagine, 2 milioni di persone hanno beneficiato di attività di riqualificazione e miglioramento delle competenze nell’ambito del patto delle competenze, sono stati aggiornati o sviluppati 15.500 programmi di formazione e i membri del patto hanno investito 160 milioni di euro in iniziative riguardanti le competenze.
Riunendo l’industria, le parti sociali, i prestatori di servizi di istruzione e formazione professionale, le autorità pubbliche, i servizi per l’impiego e altri soggetti in diversi settori, il patto per le competenze promuove un approccio collettivo per affrontare le sfide e rimediare alle carenze di competenze. Nello specifico, finora 1.500 organizzazioni hanno aderito al patto delle competenze, con 18 partenariati su vasta scala istituiti in settori strategici dell’Unione europea (Ue), quali le energie rinnovabili, l’assistenza e la microelettronica. I partenariati si sono impegnati a formare complessivamente oltre 10 milioni di persone nei prossimi anni.
I partenariati per le competenze previsti del patto si sono dimostrati efficaci nel rispondere al fabbisogno di competenze settoriali e hanno inciso positivamente sul miglioramento delle competenze dei lavoratori. Del resto, secondo le priorità dell’Ue, entro il 2030 almeno il 60% di tutti gli adulti dovrebbe partecipare a corsi di formazione ogni anno e almeno il 78% della popolazione di età compresa tra 20 e 64 anni dovrebbe essere occupata entro il 2030.
L’indagine rivela l’impatto positivo e concreto dei partenariati per le competenze nel permettere ai lavoratori di acquisire le competenze necessarie per il proprio successo professionale. Insieme, le circa 21.500 entità che hanno unito le forze attraverso partenariati o reti di competenze (come i distretti industriali) per guidare iniziative di sviluppo delle competenze hanno raggiunto 19 milioni di persone in Europa attraverso attività di promozione e diffusione dell’iniziativa.
Il patto per le competenze ha migliorato il monitoraggio e l’anticipazione delle competenze necessarie nei vari settori produttivi (64%), ha migliorato la qualità (62%) e aumentato il volume (61%) delle opportunità di aggiornamento e riqualificazione dei lavoratori, ha realizzato attività di riqualificazione e formazione più inclusive (58%).
Tra le iniziative più significative vi è il partenariato per le competenze nel settore dell’assistenza a lungo termine, volto a migliorare sia i percorsi professionali sia la qualità dell’assistenza prestata, rendendo più attraente il settore dell’assistenza a lungo termine. I partner si impegnano a consentire e a contribuire alla formazione di almeno il 60% della forza lavoro nel settore dell’assistenza a lungo termine (3,8 milioni di lavoratori) ogni anno fino al 2030.
Infatti, con l’invecchiamento della popolazione europea, la domanda di assistenza è in aumento. Oltre 6,3 milioni di persone lavorano attualmente nel settore dell’assistenza a lungo termine nell’Ue ma, entro il 2050, saranno necessari altri 1,6 milioni di lavoratori per mantenere l’attuale livello di copertura dell’assistenza. Per far fronte alla carenza di manodopera, è essenziale che il settore dell’assistenza a lungo termine mantenga e attragga i lavoratori, anche migliorando le competenze e la formazione.
Infatti, secondo Thierry Breton, commissario per il Mercato interno, «la disponibilità di una forza lavoro qualificata è importante per le imprese di tutti i settori della nostra economia, compresi i servizi di assistenza» e, per questo, sono necessarie «misure concrete per affrontare le carenze esistenti». Ecco che il «partenariato su vasta scala per le competenze si impegna a contribuire alla formazione di almeno 3,8 milioni di lavoratori all’anno fino al 2030, aiutando il settore dell’assistenza nelle transizioni digitale e verde, migliorando nel contempo la qualità del lavoro e dell’assistenza».
__
Sostieni l’informazione libera di Città Nuova! Come? Scopri le nostre riviste, i corsi di formazione agile e i nostri progetti. Insieme possiamo fare la differenza! Per informazioni: rete@cittanuova.it
—