Parlate forte dell’Economia di Comunione

Un convinto invito del cardinale di San Paolo in visita all’assemblea internazionale dell’EdC in corso di svolgimento in Brasile. È strumento di nuova evangelizzazione. Dal nostro inviato.
San Paolo
«Parlate! Parlate forte! Abbiate il coraggio di parlare dell’EdC anche ai grandi economisti del mondo. Forse non vi daranno credito subito, ma siccome è una realtà basata sulla verità delle cose si affermerà con il tempo». Maggiore sprone e migliore incoraggiamento non poteva dare il card. Odilo Scherer, arcivescovo di San Paolo, in visita all’Assemblea internazionale dell’EdC, in corso di svolgimento alla Mariapoli Ginetta, a 50 chilometri dalla metropoli brasiliana.

 

«Ho voluto passare di qua – ha confidato ai 650 partecipanti, provenienti da 37 Paesi – per sentire un po’ come procede questo incontro, per vedervi tutti e per dire una mia parola di incentivo e di incoraggiamento ai lavori di questa iniziativa». E subito spiega: «È un evento, il vostro, che propone qualcosa di nuovo per la società. Per voi non è nuovo, perché ci siete dentro, ma per il grande pubblico è nuovo».

 

Il porporato – una delle figure più ascoltate di tutto il Latino America e sempre più apprezzato a livello mondiale – non dubita della presenza di una domanda diffusa e di una ricerca in atto: «Certamente molti sono interessati a sapere cosa significhi l’espressione Economia di Comunione, cosa possa portare di buono per i nostri tempi, per l’economia dei nostri Paesi, per la nostra società, cosa ha da dire per risolvere la crisi economica che persiste da tante parti».

 

Egli non dubita circa il fondamento dell’EdC. «Vedo che la proposta dell’EdC è pienamente sintonizzata con ciò che propone da tempo la Dottrina sociale della Chiesa per l’economia». E spiega: «In questa proposta, elaborata a partire dal carisma dei focolarini, noi abbiamo un’esperienza concreta che dice che ciò è possibile, che il discorso della Dottrina sociale della Chiesa non è utopico, non è irrealizzabile, ma può essere tradotto in realtà. Proprio per questo la vostra esperienza, presente ormai in tanti posti, deve essere condivisa con la società».

 

Da questa considerazioni nasce il suo perentorio invito: «Parlate! Parlate forte! Abbiate il coraggio di parlare dell’EdC anche ai grandi economisti del mondo. Forse non vi daranno credito subito, ma siccome è una realtà basata sulla verità delle cose, sul principio della solidarietà, della comunione sul principio della verità tende ad affermarsi con il tempo».

 

Egli ha maturato una convinzione: «L’EdC offre certamente la possibilità di una via d’uscita diversa per i problemi economici del mondo», perché «il sistema economico basato nel binomio socialismo-capitalismo non porterà certamente nel mondo una soluzione all’economia, tanto più se si tiene conto della crescita della popolazione, della diminuzione delle risorse naturali, dello sviluppo delle scoperte scientifiche e tecnologiche applicate alla produzione».

 

Commenta infatti: «Se non ci sarà un nuovo orientamento dell’economia, proprio nel senso della comunione e della solidarietà, noi – come ha avvertito papa Benedetto XVI nell’enciclica Caritas in veritate – ci stiamo incamminando decisamente verso il disastro. Perché il mondo non offre beni in quantità inesauribili. La ricchezza, se non è condivisa, genera conflitti».

 

In buona sostanza, sembra dire, proprio davanti ad un quadro decisamente problematico, «la proposta dell’Economia di Comunione di certo potrà offrire luci per l’economia di tutte le nazioni. Essa comincia dal piccolo, dall’economia delle famiglie, dall’economia dei piccoli gruppi locali che, sommati, potranno dare inizio veramente ad un cambiamento grande che, col passare del tempo – forse noi non lo vedremo – potrà produrre una vera trasformazione, anche nell’economia di tutto il mondo».

 

Ravvisa inoltre che l’EdC «è una proposta di globalizzazione della solidarietà, come Giovanni Paolo II aveva tante volte richiamato e che la Chiesa continua a far presente: la globalizzazione della solidarietà, che indica proprio un cammino di soluzione dei problemi, della povertà del nostro tempo, e che tiene conto anche dei rischi ambientali di un’economia che non considera il fattore solidarietà, comunione».

 

Riferendo della sua imminente partenza alla volta di Roma per un incontro dell’organismo vaticano per la nuova evangelizzazione, di recente istituzione, il porporato ha preannunciato che vede «nell’EdC uno strumento particolarmente adatto per la nuova evangelizzazione nel campo dell’economia».

 

Le parole del card. Scherer non possono che arrecare maggiore consapevolezza nei presenti, rappresentanti di quanti operano nel mondo per l’EdC, ma pure di investirli di ulteriori responsabilità. «Per questo ho tanta gioia nel salutarvi, stimolarvi, incoraggiarvi. Continuate con molta fede, con molta speranza in questo cammino, condividendo queste esperienze in tutto il mondo, affinché ciò possa produrre un effetto sempre più ampio».

I più letti della settimana

Tonino Bello, la guerra e noi

Mediterraneo di fraternità

La forte fede degli atei

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons