Papa Francesco malato? Solo giornalismo approssimativo

Derubricare la notizia sulla salute di Bergoglio a semplice gossip mediatico è doveroso. Che sia in atto un complotto contro il vescovo di Roma è tuttavia difficile da provare
Biennale Giardini © Michele Zanzucchi 2015

“QN”, cioè ciò che resta de “Il Resto del Carlino”, de “La Nazione” e de “Il Giorno”, ha riportato la notizia di una malattia cerebrale che avrebbe colpito il papa. È bastata una rapida indagine svolta da alcuni colleghi e le poche parole di padre Lombardi per archiviare il caso tra le “bufale” purtroppo sempre più frequenti nel nostro italico giornalismo.

 

Mi sembra di dover convenire con il direttore di “Avvenire”, Marco Tarquinio, che limita la questione a un semplice problema di deontologia deficitaria: pressapochismo, presunzione e sensazionalismo manipolatorio sarebbero le modalità di questo giornalismo approssimativo. Che si possa poi inserire quest’ultimo bluff, così come il caso Charamsra e la notizia della lettera di 13 cardinali “conservatori” al papa ad un unico progetto architettato per influenzare Francesco nelle sue decisioni sul sinodo in corso mi sembra francamente difficile da provare. Queste possono essere solo supposizioni.

 

Il fatto è che risulta come sempre difficile per tanti colleghi, e lo capisco, pensare la Chiesa e scrivere su di essa in una modalità diversa dal conflitto perenne, dal bianco e nero, dalla vecchia distizione tra “aperturisti” e “tradizionalisti”. Certamente nel sinodo è in atto uno scambio talvolta a tinte forti, nella parresia tanto auspicata dallo stesso papa, tra coloro che guardano al mondo della famiglia con spirito pastorale e coloro che invece hanno uno spirito più dottrinale. Ma è francamente difficile capire il modo di agire del regista occulto della cristianità, chiamato dalla teologia “Spirito Santo”. Spariglia sempre le carte in tavola.

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