Otello danza tra sentimento e ragione

Fabrizio Monteverde rivisita per il balletto di Roma la tragedia di Shakespeare puntando ai rapporti ambigui e complessi tra i protagonisti
Gabriele Orlandi

È stata una delle coreografie di punta della compagnia di balletto di Toscana, ormai sciolta, firmata dal talento di Fabrizio Monteverde. L’autore marchigiano però è tornato “sul luogo del delitto”, per riscrivere un altro “Otello” stavolta per la compagnia di Roma.

A sedici anni dalla rappresentazione al teatro comunale di Ferrara, la nuova versione della tragedia shakesperiana rivisita il testo originale approfondendo le intuizioni che furono già della prima edizione. Al centro gli snodi psicologici che determinano i rapporti ambigui e complessi tra Desdemona, Cassio, Jago e Otello. «Il gioco – dichiara il coreografo – è quello di svelare il Sentimento che si cela dietro la Ragione, osservare lo spazio bianco tra una parola e l’altra, dato che come mai in Otello è la parola a scatenare gli eventi, e ascoltarne i suoni, le stonature, le dolcezze e le menzogne».

 

Questo “nuovo Otello” indaga quindi le pulsioni, la passione per capire a quale destino portino.

Lontano da Venezia e da Cipro, l’Otello di Monteverde è ambientato in un porto di mare, una sorta

di zona franca dove nel continuo brulicare di chi arriva e chi parte, si fonde la più diversa umanità e lo straniero cessa di esistere. Qui, senza remore e senza regola, i personaggi intrecciano le loro passioni, muovendosi sulla musica appassionata e languida di Antonin Dvorák.

 

Affidata alle grandi capacità tecniche ed espressive dei sedici danzatori del Balletto di Roma, la coreografia è un continuo equilibrio tra tradizione e originalità, ma gli occhi sono puntati tutti su

Otello, Jago e Cassio – rispettivamente interpretati da Vincenzo Carpino, Marco Bellone e Placido Amante, impegnati in passi a due e a tre che ne risaltano la prestanza fisica e ne  sottolineano le relazioni fatte di giochi di potere e gelosie.

 

Un unico assolo invece per Desdemona – interpretata da Claudia Vecchi – che Monteverde mette in scena quasi esclusivamente assieme ad Otello, a voler rimarcare la stretta simbiosi tra i due. Fra loro alcuni fra i duetti più emozionanti regalati dalla danza contemporanea italiana in un gioco di

disequilibri e linee curve che racconta la passione e la precarietà del sentimento messo a dura prova dall’intrigo. Prese ruvide e colori forti per il corpo di ballo si moltiplicano al punto da diventare elementi scenografici su un palcoscenico spoglio.

 

Al teatro Comunale di Ferrara, sabato 19 febbraio, e in tournèe.

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