Oro in Super-G

Il campione altoatesino vince a sorpresa ai Mondiali bavaresi. Una lezione di sci da vedere e rivedere.
Innerhofer

Non vincere mai in stagione, farlo nella prima gara dei Mondiali. Fosse sempre così, firmeremmo ad occhi chiusi. In attesa che si sblocchino anche le ragazze, la Nazionale maschile di sci alpino si scrolla di dosso paure e tensioni proprio nell’appuntamento più importante dell’anno, e grazie al suo uomo migliore. Perché Christof Innerhofer, altoatesino dalla verve partenopea, non lo si scopre certo ora, dopo il fantastico oro in Super-G ai Mondiali bavaresi di Garmisch-Partenkirchen. “Inner”, come lo chiamano nell’ambiente, è un predestinato. In pochi, nel panorama del circo bianco, possono vantare un talento sugli sci e una forza fisica pari a quella del 26enne poliziotto di Brunico.

 

Un tipo talmente genuino che, appena approdato in Coppa del Mondo, non si faceva nessun problema nell’andare a disturbare gente del calibro di Hermann Maier o Bode Miller per chiedere loro consigli su questa o quella gara. Una “sfacciataggine” accolta con simpatia da compagni e avversari, tanto da considerarlo uno dei colleghi più divertenti dell’intero circuito.

Nel Super-G iridato, però, Christof si è superato. Su di un tracciato che aveva mietuto vittime illustri, lui non ha fatto una piega, rispettando la pista sì, ma aggredendola più e meglio di tutti gli altri. Una lezione sugli sci, da vedere e rivedere. Nulla hanno potuto l’austriaco Reichelt, che giusto sabato aveva vinto l’ultimo Super-G di Coppa prima della kermesse iridata, e il croato Kostelic, sin qui autentico dominatore della stagione. E se nel 2007, nella stessa specialità, l’oro mondiale di Patrick Staudacher (altoatesino come Innerhofer) aveva rappresentato davvero una grossa sorpresa, quanto fatto quest’anno da Christof non stupisce più di tanto. La gara perfetta nel giorno giusto, roba da grandi campioni. Innerhofer lo è, senza dubbio. E il bello è che non è finita qui. Sabato è in programma la discesa libera: sognare, a questo punto, è lecito. Non vincere mai in stagione, farlo nelle prime due gare dei Mondiali. Perché no?

 

I più letti della settimana

Tonino Bello, la guerra e noi

Mediterraneo di fraternità

La forte fede degli atei

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons