Myanmar: aria di speranza

Si attendono i risultati ufficiali delle elezioni.Per raggiungere la maggioranza che permetta di governare, il partito guidato dal premio Nobel Aung San Suu Kyi deve però assicurarsi almeno il 67% dei seggi. Il commento del Bangkok Post
Aung San Suu Kyi

Il National League for Democracy Party (NLD) guidato dal Premio Nobel Aung San Suu Kyi, sembra ormai destinato ad uscire vittorioso dalle elezioni tenutesi ieri in Myanmar. Il primo esercizio elettorale veramente democratico svoltosi nel Paese del sud-est asiatico negli ultimi 25 anni aveva visto ieri un’affluenza altissima di votanti nei vari seggi sparsi in tutto il Paese. Si è calcolato che hanno esercitato il diritto al voto circa l’80% dei cittadini birmani.

 

Il partito attualmente al potere, Union Solidarity and Development Party(USDP), attraverso il suo Presidente ad interim, Htay Oo, ha riconosciuto la sconfitta che sembra acquistare proporzioni di vero trionfo della leader da decenni all’opposizione. Non è stato ancora diramato alcun comunicato ufficiale dalla Commissione elettorale, ma il partito della ‘Signora’ ha dichiarato che lo spoglio parziale dei voti mostra una vittoria netta pari all’80%, soprattutto nelle regioni centrali del Paese, quelle più densamente popolate.

 

Il portavoce del partito che sembra avviato alla vittoria ha comunque raffreddato gli entusiasmi sottolineando che, sebbene lo spoglio dei voti realizzato fino ad ora mostri un chiaro margine a favore del suo partito, sarà necessario attendere la comunicazione ufficiale dei dati. “Siamo avviati a raccogliere circa il 70% dei voti, ma la Commissione Elettorale non ha ancora dato nessuna conferma ufficiale” ha dichiarato il portavoce del NLD. Per raggiungere la maggioranza che permetta di governare, il partito del NLD deve assicurarsi una percentuale pari al 67% dei seggi. Con questi risultati, infatti, il partito di Aung San Suu Kyi riuscirebbe ad annullare il vantaggio del 25% dei seggi che la nuova Costituzione assicura al Union Solidarity and Development Party(USDP).

 

La comunicazione ufficiale dovrebbe avvenire in giornata, alle 16.30 ora di Yangoon, quando le autorità competenti hanno fissato una conferenza stampa che potrebbe essere l’occasione per avere un’idea chiara sui risultati. Per questo la Aung San Suu Kyi ha suggerito di attendere le vie ufficiali, sebbene i risultati fino ad ora mostrino una chiara vittoria del suo partito.

 

Che si respira un’aria di speranza e di cambiamento sembra dirlo anche il quotidiano del partito finora al potere –Global New Light of Myanmar– che parla oggi di ‘alba di una nuova era’. Il Bangkok Post ha affermato oggi che le votazioni di domenica scorsa hanno rappresentato un momento di grande emozione in un Paese che per quasi 5 decenni ha subito una dittatura militare spesso brutale. Il sistema dittatoriale imposto dai militari ha assicurato ricchezza e benessere ai detentori del potere, condannando alla povertà spesso estrema milioni di persone. Nel 2011 la giunta aveva, almeno nominalmente, lasciato il potere in mano ad un governo con partecipazione di civili. Già questo passo ha permesso al Paese uno sviluppo rapidissimo. Nel giro di questi pochi anni il Myanmar ha visto dei cambiamenti rapidi e compiuto un passo notevolissimo a livello economico e finanziario, grazie anche al ritiro delle sanzioni da parte della comunità internazionale.

 

Fra i votanti di ieri moltissimi esercitavano il loro diritto di voto per la prima volta mentre altri avevano partecipato alle elezioni di venticinque anni fa che erano, poi, state ignorate dalla giunta militare che aveva continuato il suo sistema di potere dittatoriale condannando il Premio Nobel Aung San Suu Kyi agli arresti domiciliari.

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