Il 12 giugno, dalle 7 in poi, bisognerà esprimersi su cinque quesiti che riguardano la giustizia, ma è possibile votare anche per uno solo. Perché questa consultazione sia valida è necessario raggiungere il quorum strutturale, ovvero il 50%+1 degli aventi diritto al voto. I questiti riguardano temi molto tecnici, che è necessario farsi spiegare da professionisti del settore, come gli avvocati Pasquale Capasso e Antonio Pone.
Va sottolineato, nel caso del secondo quesito, sulle misure di custodia cautelare, che basta un presupposto per farle scattare (e non tutti e tre: pericolo di fuga, pericolo di inquinamento delle prove, ripetizione del reato). Con il sì, si abolisce il terzo presupposto, della reiterazione del reato. Con il no resta tutto com’è.
Quelli di domenica sono referendum abrogativi, che chiedono cioè l’abrogazione totale o parziale di leggi o atti con valore di legge esistenti. Sono i primi referendum abrogativi indetti in Italia dal 2016, quando gli italiani si erano espressi sull’abrogazione della norma che prorogava le concessioni per l’estrazione degli idrocarburi. In quell’occasione non si era raggiunto il quorum e anche quest’anno sarà difficile raggiungerlo.
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