Nel nord-est della Thailandia migliaia di persone sono state costrette a rifugiarsi in centri di evacuazione dopo la nuova escalation di scontri lungo il confine con la Cambogia. Il governo thailandese ha negato l’esistenza di un cessate il fuoco e sostiene pienamente le operazioni militari, mentre quasi mezzo milione di residenti delle zone di frontiera ha dovuto abbandonare le proprie case.
La violenza è riesplosa a causa di una storica disputa territoriale tra i due Paesi, legata a tratti di confine mai completamente demarcati e più volte contesi. Secondo l’esercito thailandese, i recenti attacchi con razzi e droni da parte delle forze cambogiane hanno causato vittime e devastazione nei villaggi, lasciando intere comunità dipendere dagli aiuti distribuiti nei centri di accoglienza.