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Appello “ultimativo” di 25 Paesi ad Israele: Stop alla guerra a Gaza

a cura di Giustino Di Domenico

- Fonte: Città Nuova

Non si comprende il senso e l’efficacia dell’appello di 25 Paesi, tra cui l’Italia ma non la Germnaia, che chiedono al governo israeliano di porre fine all’attacco su Gaza. Mille morti tra i palesinesi in fila per il cibo secondo l’Onu. “Si fermi la barbarie” afferma papa Leone XIV

Come riporta l’agenzia Ansa, «sono 25 in totale i ministri degli Esteri di Paesi europei ed extraeuropei che hanno firmato oggi l’appello dai toni ultimativi a Israele in cui si afferma che “la guerra a Gaza deve finire ora”.

Lo rende noto – sul sito del governo britannico – il Foreign Office, il cui titolare, David Lammy, rivendica di essere stato promotore dell’iniziativa.Il testo risulta sottoscritto dai capi delle diplomazie di Regno Unito, Italia, Australia, Austria, Belgio, Canada, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Islanda, Irlanda, Giappone, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Olanda, Nuova Zelanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Slovenia, Spagna, Svezia e Svizzera, oltre che dalla commissaria Ue alla Parità, la belga di origine algerina Hadja Lahbib. Dalla lista mancano invece significativamente Paesi dell’Unione Europea come Germania, Ungheria, Repubblica Ceca e altri, nonché il nome dell’alta rappresentante della politica estera di Bruxelles, Kaja Kallas».

È difficile capire il senso e l’effetto del temine “ultimativo” usato nel comunicato e cioè gli effetti previsti in caso di mancato rispetto della richiesta dei 25 Stati verso il governo israeliano.

Secondo la stima dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) almeno  «mille persone affamate sono state uccise a Gaza mentre cercavano aiuti alimentari” dalla fine di maggio. La Striscia è un “inferno in terra» con medici che svengono per la fame e la stanchezza, ha ammonito il capo dell’Agenzia, Philippe Lazzarini, citato dai media internazionali.

Il cardinale Patriarca di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa, ha rilasciato una dichiarazione molto chiara “Abbiamo visto uomini che resistono al sole per ore nella speranza di un semplice pasto. Questa è un’umiliazione. È moralmente inaccettabile e ingiustificabile. E oggi  alziamo la voce in un appello ai leader di questa regione e del mondo: non può esserci futuro basato sulla prigionia, sullo sfollamento dei palestinesi o sulla vendetta».

Nell’Angelus di domenica 20 luglio Papa Leone ha chiesto di “fermare la barbarie”: «Esprimo il mio profondo dolore per l’attacco dell’esercito israeliano contro la Parrocchia cattolica della Sacra Famiglia in Gaza City; come sapete giovedì scorso ha causato la morte di tre cristiani e il grave ferimento di altri. Prego per le vittime, Saad Issa Kostandi Salameh, Foumia Issa Latif Ayyad, Najwa Ibrahim Latif Abu Daoud, e sono particolarmente vicino ai loro familiari e a tutti i parrocchiani. Tale atto, purtroppo, si aggiunge ai continui attacchi militari contro la popolazione civile e i luoghi di culto a Gaza».

 

 

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