Negli ultimi anni gli affitti brevi hanno modificato profondamente il mercato immobiliare delle città italiane, creando vantaggi per il turismo ma complicando la vita a chi cerca un’abitazione stabile: studenti, giovani lavoratori e chi si trasferisce per motivi di studio o lavoro faticano sempre più a trovare case disponibili a prezzi accessibili.
Per affrontare questo squilibrio, Milano ha deciso che dal 2026 sarà vietato installare key box su spazi pubblici, quegli strumenti che permettono agli ospiti di accedere agli appartamenti senza incontrare il proprietario. Misure simili sono già state introdotte in città come Firenze, Roma, Venezia e Bologna, con l’obiettivo di tutelare decoro urbano e sicurezza.
La novità rende gli affitti brevi più controllati e responsabili, perché l’ingresso agli alloggi dovrà avvenire sotto supervisione di una persona o attraverso sistemi certificati, limitando gli abusi finora diffusi nel settore degli affitti brevi.