Mancano ancora parecchi mesi ai Mondiali di calcio 2026, ma iniziano già le critiche per quello che si preannuncia il Mondiale più caro della storia. Si parte dal caro biglietti già dalle prime partite, poi ecco la batosta anche per disabili e accompagnatori fino ad arrivare all’ultima − fino ad ora – trovata: anche le fan zone saranno a pagamento e addio, quindi, al calcio del popolo.
Le prime critiche e il “contentino” della FIFA
Il 2026 deve ancora iniziare, ma il Mondiale di calcio 2026 è già entrato nel vivo, e non di certo per le partite di calcio. È il business dietro ai Mondiali a prendersi la scena globale perché, prima ancora di iniziare, l’edizione 2026 può già registrare un record: è il Mondiale più costoso della storia. Le prime critiche vengono mosse dopo la messa in vendita dei biglietti FIFA, biglietti che, in una lettera la FSE (Football Supporters Europe) dichiara avere dei “prezzi esorbitanti” con costi che vanno dai 140 ai 450 dollari (tra i 118 e i 383 euro) per una partita della fase ai gironi, costo che aumenta notevolmente man mano che si va avanti, fino ad arrivare alla fase finale al MetLife Stadium di New York, lì dove il biglietto più economico costerà 4.176 dollari (circa 3.560 euro) che diventeranno 5.560 dollari (4.739 euro) nella categoria intermedia e ben 88.60 dollari (7.552€) in quella premium, il tutto senza riduzioni per bambini o famiglie. Prezzi 7 volte superiori alla finale dei Mondiali 2022 in Qatar. Prezzi che hanno – chiaramente – portato all’indignazione dei tifosi, che hanno mosso feroci critiche alla Federazione considerando l’avvenuto come “senza precedenti”. Un’ondata di indignazione che ha portato ad una prima risposta della FIFA, che ha deciso di abbassare i prezzi per gli stadi della Coppa del Mondo fino a 60 dollari, ma solo per 1000 biglietti a partita per la categoria 4. Un numero irrisorio, quello dei biglietti venduti al “supporter entry tier”, e che sa tanto di “contentino” per placare le numerose critiche ricevute.
Nessuno escluso
Nessuno escluso dal caro prezzi del Mondiale che si giocherà dal 11 giugno al 19 luglio 2026 negli Stati Uniti, in Messico e in Canada perché, se il prezzo dei biglietti aveva già fatto indignare molti, l’aumento dei prezzi dei biglietti per i disabili e il biglietto pagante anche per l’accompagnatore, ha indignato proprio tutti. Il già consistente biglietto di ingresso per il disabile con in più – per la prima volta nella storia della Coppa del Mondo − la decisione a dir poco incomprensibile di fare pagare anche l’accompagnatore, è un chiaro messaggio di mancata inclusività nei confronti dei diversamente abili in quanto, come ricorda la FSE: «Per molti tifosi con disabilità, assistere a una partita senza un accompagnatore non è una scelta, ma un’impossibilità. Far pagare gli accompagnatori raddoppia di fatto il costo della partecipazione e rischia di escludere completamente un gran numero di tifosi con disabilità dai Mondiali. Si tratta, in realtà, di una tassa ingiusta imposta dalla Fifa che lascia loro solo due opzioni: pagare il doppio o restare a casa».
Biglietti anche nelle fan zone: addio ai tifosi popolari
“Si paga anche l’aria che si respira”: questo uno dei modi di dire per indicare un caro prezzi che tocca proprio tutto, un modo di dire che la FIFA ha deciso di prendere quasi alla lettera perché, per la prima volta nella storia del torneo, le Fan Zone FIFA – le aree di aggregazione ufficiali durante i Mondiali, dedicate ai tifosi per vivere l’atmosfera dell’evento, vedendo le partite su maxi schermi – saranno proprio a pagamento, secondo quanto deciso per New York e nel New Jersey. La notizia, infatti, lanciata inizialmente dal The Times, trova conferma nei primi provvedimenti operativi del New Jersey, Stato che ospiterà diverse partite cruciali (inclusa la finalissima del 19 luglio) e che venderà i biglietti per assistere ai match sui maxi schermi del “FIFA Fan Festival” a 12,50 dollari (circa 10,70 euro). Dopo il caso del New Jersey, ecco poi anche New York seguire l’esempio con prezzi simili. Adesso, bisognerà capire se anche le altre città ospitanti vorranno fare pagare o meno l’ingresso in queste zone e quali saranno i costi, ma comunque una cosa è certa: la decisione ha già sollevato forti critiche tra le associazioni di tifosi che temono che, questo ulteriore passo avanti verso l’iper-monetizzazione dell’evento, rischi di escludere proprio quella fascia di appassionati che anima le piazze, i tifosi popolari.