L’unità come sfida e progetto culturale

Nuova Umanità, la rivista culturale diretta da Antonio Maria Baggio, è stata al centro di un incontro pubblico di dialogo e confronto
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I tempi odierni, nella loro velocità e mutevolezza, rappresentano un continuo spazio di confronto e di ispirazione per realtà consolidate ed esigenti come il Movimento dei focolari. Il desiderio di incidere nella società, di partecipare all’edificazione di uno spazio collettivo, pubblico, dove persone, professioni, saperi possano dialogare in modo fecondo, ha portato sempre più in luce la rivista “Nuova Umanità”, che da 33 anni accompagna la produzione intellettuale che nasce dalla cultura dell’unità. Il titolo dell’incontro organizzato quest'anno a Loppianolab, L’unità come sfida e progetto culturale, ha aperto nuove e significative suggestioni, dal momento che all’edizione cartacea, da qualche tempo, si è affiancata l’area nient’affatto virtuale del sito web, che consente di seguire la vita della rivista ed aprire verso nuove opportunità di scambio e di approfondimento. Per questo motivo, dopo l’apertura del direttore della rivista Antonio M. Baggio sul senso di una presenza intellettuale e contenutistica che continua ad interessare e raggiungere un nucleo consolidato di studiosi e lettori, il laboratorio si è concentrato sulla novità del sito e sopra alcune interessanti esperienze che di recente ne hanno segnato l’incedere.

La segretaria di redazione, Valentina Raparelli, ha illustrato le caratteristiche e i contenuti del sito, per poi lasciare spazio ad esemplificazioni. Si è cominciato dal mondo del diritto (erano presenti la professoressa Adriana Cosseddu, gli avvocati Mauro Peirone e Sergio Barbaro, il magistrato Chiara D’Alfonso), che di recente hanno avuto la possibilità di riscoprire le professioni legali come realtà al servizio del cittadino e delle sue esigenze, provando a maturare una prospettiva di composizione più che di conflittualità tra i soggetti del mondo giurisprudenziale. Si è continuato con una finestra aperta sugli “speciali” del sito, spazi di approfondimento riguardanti tematiche generali o la presentazione di figure significative d’ambito civile o ecclesiale, e sono stati posti in rilievo i contenuti e lo stile dello speciale sul terrorismo italiano post ’68, ricordando che la cultura dell’unità può rappresentare un’ottica interessante per avvicinare realtà dolorose nella vita del Paese e provare a sanare ferite profonde del tessuto socio-politico.

Poi uno sguardo alle novità e alla continuità dei contenuti della rivista: la musicologa M. Therese Henderson ha ricordato l’importanza dei focus, spazi di due o tre articoli che, in ogni numero, affrontano una tematica sviscerata e proposta nella luce della prospettiva dell’unità; la matematica Judith Povilus ha sottolineato nuovamente come l’ispirazione originaria della rivista nasca da un dono di Dio, il Carisma donato alla fondatrice Chiara Lubich, alla cui fonte è necessario continuare ad “abbeverarsi” per rimanere fedeli all’intuizione degli inizi. Da ciò l’incipit di ogni numero, con la rubrica “Alla fonte del Carisma dell’unità”. Ogni segmento dell’incontro è stato ravvivato dallo scambio con la sala e da alcuni contributi dei presenti, che hanno testimoniato meglio di tante parole la dinamicità con cui “Nuova Umanità” vuole continuare la sua storia editoriale.

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