L’infinito e Maria. Provocazioni di un matematico

Questo saggio nella prima parte ha la forma di un excursus teso a considerare gli snodi principali e le tendenze della riflessione filosofica e scientifica sul concetto di infinito dagli inizi della speculazione fino ad oggi. Nella seconda incidentalmente confuta una tesi erronea di Cartesio; ma le tesi principali che intende sostenere sono tre: a) vi è una convergenza oggettiva fra mistica e scienza, che induce a ribaltare il concetto arcaico dell'infinito come realtà esterna e avvolgente del finito; b) nell'Incarnazione l'abbraccio fra finito e infinito destruttura e ristruttura onticamente l'uno e l'altro; c) è possibile, utile e opportuna una filosofia dell'infinito, che si sviluppi a partire dalle concezioni scientifiche più avanzate, aprendosi però alla considerazione di tutto lo spettro antropologico su cui l'infinito impatta, non esclusa l'Incarnazione, che molto ha a che fare con i temi classici della metafisica.

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