L’idea del più forte

Giovani

«Nel nostro gruppo parrocchiale facciamo fatica a metterci d’accordo. Tante volte alcuni cercano di imporre la loro idea e non mi sembra giusto che l’animatore ci dica che dobbiamo imparare a lasciare le nostre. Io ho provato, anche se con fatica, a “perdere” le mie idee per accogliere quelle degli altri; ma spesso mi sento fregato e mi pare che si rischi di seguire l’idea del più forte».

Beppe – Benevento

 

La verità e la bontà di un’idea non dipendono dalla forza di chi la propone. Non credo proprio, quindi, che occorra cambiare le nostre idee con quelle di altri per dare ragione a chi grida di più. Rischieremmo di farlo per servilismo, paura o quieto vivere e ci lascerebbe dentro, come scrivi, la sensazione che le cose non vanno bene.

Anche il restare fissi nelle nostre idee e non aprirci a quelle degli altri (tranne nel caso in cui sia necessaria fermezza per impedire un’ingiustizia) ci lascerà dentro un senso di incompletezza e ci farà sentire continuamente sulle difensive.

Ricordiamoci, allora, che non ci realizziamo da soli, ma che siamo creati l’uno in dono per l’altro e che le diversità possono essere positive. Con questa sicurezza e decisione di fondo potremo provare a “perdere” sì le nostre idee, non per prendere su quelle di un altro ma quella che nasce da tutti.

Ho fatto tante volte l’esperienza di donare la mia idea, offrendola agli altri, e poi di ricevere altre idee che si sono intrecciate con la mia e di gioire nello scoprirne una nuova che non apparteneva più all’uno o all’altra ma al “noi”. Non è un processo facile ed è sempre possibile che qualcuno ne approfitti per far valere il proprio punto di vista. Occorre allora non tanto bloccarsi in una lunga discussione, ma rivedere le ragioni e le modalità del nostro essere insieme.

Solo persone pronte ad “essere dono” e a ricevere il dono degli altri riusciranno a non cercare che vinca la propria idea ma che venga fuori quella comune.

francesco@loppiano.it

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