Ti è mai capitato di pensare troppo? Ti capita spesso di ritrovarti a riflettere, analizzare, valutare ogni possibilità prima di prendere una decisione, al punto da non decidere affatto? Non sei il solo. Pensare troppo è qualcosa che tocca moltissime persone, specialmente quelle che vogliono fare le cose per bene, che hanno standard elevati, che desiderano evitare errori. Il pensiero eccessivo nasce con un’intenzione positiva: proteggerti. Vuole assicurarsi che tu prenda la decisione giusta, che tu non sbagli, che tutto sia perfetto. Ma, nella realtà, spesso accade il contrario. Quando pensi troppo, finisci per bloccarti. È come voler attraversare un ponte, ma invece di camminare, resti fermo all’inizio a guardare ogni singolo chiodo, ogni trave, ogni corda, chiedendoti se reggerà. Così non attraversi mai. Questo è il grande paradosso del pensare troppo: nasce per aiutarti a evitare errori, ma finisce per diventare il problema principale. Il blocco mentale che si crea può essere peggiore di qualsiasi errore tu potresti mai commettere. Ed è un’esperienza frustrante, perché senti di fare uno sforzo mentale enorme, ma non vedi risultati. Pensi, ripensi, eppure resti al punto di partenza.
Chi pensa troppo, in fondo, ha solo bisogno di una guida diversa. Non di pensare di meno, ma di pensare in modo più chiaro, più semplice, più strutturato. Serve una bussola, non un freno. Uno degli strumenti più efficaci per chi tende a perdersi nei propri pensieri è imparare a suddividere ogni compito, ogni sfida, ogni progetto in traguardi chiari, semplici, raggiungibili. Traguardi che puoi affrontare uno alla volta, che ti fanno vedere i progressi, che ti danno quella piccola soddisfazione che ti motiva ad andare avanti. Questi traguardi o tappe fondamentali sono piccoli obiettivi intermedi che ti permettono di costruire la strada verso un obiettivo più grande, ma senza doverlo affrontare tutto in una volta. Pensali come i gradini di una scala: se guardi solo l’ultimo, ti sembrerà troppo alto. Ma se ti concentri su un gradino alla volta salire sarà molto più semplice, così da ridurre il caos mentale, smettendo di rimandare e aiutandoci a iniziare. E iniziare è già metà dell’opera, specialmente per chi tende a pensare troppo. Pensare troppo spesso significa voler controllare ogni dettaglio, ma i singoli traguardi ti permettono di prendere il controllo in modo concreto, non solo mentale, nel presente. Ti danno una direzione e ti danno anche un limite, che è ciò che spesso manca a chi pensa troppo. Perché chi pensa troppo tende a divagare, a cercare la perfezione, a voler rifinire ogni cosa prima ancora di averla finita. Ma la perfezione è un’illusione. E spesso è proprio lei a impedirti di fare cose buone, utili, sufficientemente valide da farti progredire.
I traguardi non sono obiettivi impossibili o risultati fuori dal tuo controllo, bensì sono azioni concrete, sotto il tuo controllo, che puoi iniziare e finire. Sono pezzi di lavoro, di studio, di vita quotidiana che puoi misurare, completare, celebrare. Ed è importante anche questo: imparare a celebrare i progressi. Chi pensa troppo spesso non si concede mai un “bravo”, perché mentre finisce qualcosa, sta già pensando alla prossima, o a cosa non ha fatto bene, o a cosa avrebbe potuto fare meglio. Così si brucia. Si svuota. Perde energia, perde motivazione. Il nostro cervello ha bisogno di ricompense. Non necessariamente premi materiali, ma sensazioni di successo, anche minime. Spuntare una cosa da una lista, vedere che hai finito qualcosa, sentire di aver fatto un passo avanti: tutto questo genera dopamina, la sostanza del piacere e della motivazione, e ti dà lo slancio per continuare. Non è questione di forza di volontà, ma di metodo. Ed è un metodo che puoi applicare ovunque.
Pensare troppo può sembrare un tratto innocuo, o addirittura un segno di intelligenza. Ma è anche una trappola. Ti può rubare tempo, energia, serenità. Ti fa vivere sempre nel futuro, sempre in dubbio, mai nel presente. E spesso, a forza di pensare, ti dimentichi di vivere. I traguardi ti aiutano a tornare nel qui e ora. Ti danno una base concreta su cui appoggiare i pensieri. Non ti dicono di smettere di pensare. Ti dicono di pensare meglio: a una cosa alla volta, con uno scopo, con una direzione.
Alla fine, il vero nemico non sono gli errori, ma l’inazione. Non è sbagliare che ti frena, ma non provarci affatto. Non sapere da dove cominciare. Sentire di non essere mai pronti. I traguardi spezzano questo circolo vizioso e ti dicono: comincia da qui, fai questo, poi vediamo. E in questo modo, passo dopo passo, ti ritrovi più avanti di quanto pensavi, con meno ansia, più fiducia e più soddisfazione. Pensare troppo non è un difetto, ma va guidato con metodo, con struttura, con piccoli successi che si sommano. Non devi cambiare chi sei, devi solo imparare a muoverti un passo alla volta ed è proprio così che si fanno le grandi cose.