Le spese folli dei gruppi consiliari piemontesi

Quattro persone, di varie formazioni politiche, sono indagate per aver speso migliaia di euro per andare al ristorante o in centri benessere, per viaggi e ricariche telefoniche e perfino per comprare una sega circolare e un tosaerba  
regione piemonte

Dopo le indagini sui rimborsi a tutti i gruppi consiliari della Regione Piemonte eseguite a fine settembre, adesso nel mirino dei magistrati ci sono quattro consiglieri, accusati di aver utilizzato i fondi per spese personali. Si va dai ristoranti, ai viaggi, dai videogiochi ad – addirittura – una sega circolare e un frigorifero.

Gli indagati sono Michele Giovine, consigliere della lista Pensionati per Cota, Eleonora Artesio, del gruppo Federazione della Sinistra ed ex assessore alla sanità, Maurizio Lupi, del gruppo Verdi Verdi-L’ambientalista per Cota, e Andrea Stara, del gruppo Insieme per Bresso. I quattro, che sono tutti capogruppo di compagini consiliari formate da un solo consigliere, sono stati raggiunti da un avviso di garanzia.

I finanzieri sono al lavoro e stanno eseguendo perquisizioni nelle sedi dei gruppi consiliari e anche nell’abitazione di Michele Giovine, che deve giustificare spese per 121 mila euro tra vestiti, partite di calcio della Juventus, medicinali, bar e ristoranti, tabacchi, giocattoli, ferramenta e viaggi. A Maurizio Lupi sono contestate spese per 74 mila euro per videogiochi e sistemi informatici, supermercati, ristoranti, biglietti ferroviari, solarium e centri estetici. Andrea Stara dovrà giustificare 57 mila euro di benzina, pranzi e cene, abbigliamento e persino una sega circolare e un tosaerba. A Eleonora Artesio sono contestate spese dubbie per 12 mila euro, tra pedaggi autostradali, buoni pasto, un lettore mp3 e ricariche telefoniche. La prossima settimana si procederà ai primi interrogatori.

Intanto il nome del cuneese William Casoni, assessore al commercio e ai parchi della Regione, è stato iscritto nel registro degli indagati della Procura di Torino nell’ambito dell’inchiesta sulle riscossioni delle tasse automobilistiche della Gec. A coinvolgere Casoni nell’indagine è la registrazione ambientale effettuata il 21 luglio 2011 in un ristorante cuneese, dove era a cena con Alessandro Otella e Aldo Magnetto, entrambi dirigenti della Gec, arrestati due settimane fa con le accuse di associazione per delinquere, corruzione e turbativa d’asta. La posizione di Casoni, accusato di abuso d’uffio, ha suscitato la reazione dell’opposizione che ha chiesto al presidente Cota non solo di revocargli le deleghe ma di dimettersi dopo l’approvazione del bilancio.

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